Unità 2 LE CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

 L’agricoltura irrigua

Le acque dei grandi fiumi del Vicino Oriente, tra il IV e il III millennio a.C., facilitarono il passaggio dall’agricoltura pluviale a quella irrigua e la nascita delle antiche civiltà fluviali.
La prima civiltà fluviale è stata quella sumera, sorta in Mesopotamia. Grazie a imponenti lavori idraulici, i Sumeri impararono a sfruttare le piene dei fiumi per l’irrigazione dei campi, ottenendo abbondanti raccolti di cereali.
La ricca produzione di cereali e la loro conservazione nei magazzini favorirono l’avvio di intensi scambi commerciali con i popoli confinanti. In questo modo si consolidò l’influenza della civiltà sumera sulle regioni circostanti.


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 Le città-Stato dei Sumeri

Più popolazione, più risorse, più ricchezza aiutarono, verso la fine del IV millennio a.C., la nascita di comunità umane più ampie: le città. Ogni città era governata in modo autonomo (e perciò sono state definite città-Stato) e il centro politico, economico e religioso si trovava nelle ziqqurat, imponenti edifici che fungevano da magazzini, templi e osservatori astronomici.

La maggiore ricchezza permetteva inoltre la formazione di diverse specializzazioni che si traducevano in ruoli sociali: alla base si trovavano i contadini; i gradini successivi della scala sociale erano occupati da artigiani, mercanti e soldati, al vertice vi era la classe sacerdotale, che sotto la guida del re-sacerdote amministrava la ricchezza custodita nei templi-magazzini.


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 L’invenzione della scrittura

La vivacità economica e sociale dei Sumeri spinse verso rivoluzionarie invenzioni: tra queste vi sono la ruota (che rese veloci i trasporti), il carro da guerra e, intorno al 3500 a.C., la scrittura.


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 Accadi e Babilonesi

La ricchezza della Mesopotamia suscitò l’interesse dei vicini: intorno al 2350 a.C. gli Accadi, un popolo nomade di origine semitica, la assoggettò e creò un vasto impero. Due secoli dopo ebbe luogo una breve rinascita delle città sumere, che però furono presto conquistate da nuovi invasori.
Agli inizi del II millennio a.C., gli Amorrei fondarono in Mesopotamia l’impero babilonese (dal nome della capitale Babilonia), che assorbì l’eredità culturale e l’impianto amministrativo della precedente civiltà sumera, rafforzando però il potere centrale del sovrano anche attraverso la raccolta di leggi contenute nel Codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.) e la diffusione del culto monoteistico del dio Marduk.


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 Crisi e nuovi imperi nel II millennio a.C.

Il II millennio a.C. vide anche l’ingresso nella storia del Vicino Oriente di popoli provenienti da regioni più lontane: dall’Arabia le tribù semitiche e dalle steppe dell’Asia centrale gruppi di indoeuropei. Furono grandi migrazioni che portarono molti cambiamenti nell’area.
Nel 1595 a.C. Babilonia fu occupata dagli Ittiti, una popolazione indoeuropea insediatasi in Anatolia fin dagli inizi del II millennio a.C. Dopo un periodo di guerre interne, intorno al 1350 a.C. il re ittita Shuppiluliuma I fondò un impero, esteso dall’Anatolia alla Siria, che bloccò l’espansione egizia a Qadesh (1284 a.C.).
Intorno al 1200 a.C. arrivarono i cosiddetti popoli del mare, che provocarono la crisi dei grandi imperi. La contrazione dei commerci di lunga distanza favorì la rivoluzione metallurgica del ferro. Le armi in ferro consentirono l’affermazione di nuovi imperi, come quello fondato dagli Assiri in Mesopotamia ed esteso nel IX secolo a.C. su gran parte del Vicino Oriente. Dopo aver conquistato l’Egitto nel 671 a.C., gli Assiri raggiunsero la loro massima espansione sotto il regno di Assurbanipal (668-629 a.C.).


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 DAL REGNO NEOBABILONESE ALL’IMPERO PERSIANO 

Le continue guerre indebolirono la forza dell’impero assiro e favorirono l’ascesa di nuove popolazioni: nel 612 a.C. i Medi conquistarono la capitale Ninive, ponendo fine all’impero; i Caldei, insediati a Babilonia e per questo in seguito definiti Neobabilonesi, si resero indipendenti e conquistarono vasti territori in Mesopotamia. Nel 586 a.C., guidati dal re Nabucodonosor, occuparono Gerusalemme, e ne deportarono la popolazione a Babilonia.
Tra il 547 e il 538 a.C. un nuovo impero, nato dalla fusione tra Medi e Persiani (di origine indoeuropea), conquistò le terre della Mesopotamia e impose nuove forme di organizzazione statale e sociale. Grazie alla loro forza militare e al coinvolgimento dei popoli conquistati, i Persiani fondarono il più vasto impero fino ad allora conosciuto, esteso dall’Egitto al fiume Indo in Asia.
Nel corso di un millennio si era creata un’area molto ampia, che andava dall’Asia al Mediterraneo, teatro di una fitta rete di relazioni e scambi fra i popoli.


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LA MAPPA


Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana