Dalle prime civiltà all’impero babilonese
La carta ci mostra la complessa evoluzione degli Stati e degli imperi che si succedono nell’arco di un millennio in Mesopotamia. Conviene partire dalle foci del Tigri e dell’Eufrate, dove acque abbondanti e terre fertili favoriscono i primi agglomerati urbani (Ur, Uruk, Eridu, Lagash). Lungo il corso dei due fiumi troviamo le altre città: Nippur, Sippar, Babilonia, Kish, Akkad, Assur, Ninive ecc. Da queste città di un territorio ristretto e ricco prendono a fiorire le prime civiltà, a cominciare da quella sumerica, alla quale subentreranno i popoli semitici giunti dal deserto arabico a dar vita alla città di Akkad: per la prima volta un impero unisce l’intero territorio bagnato dai due fiumi, contribuendo così a coinvolgere nel processo di formazione statale regioni e popoli lontani. Tanto l’impero accadico quanto il nuovo regno sumerico, risorto grazie ai Gutei, verranno inglobati nel primo solido impero, formato dagli Amorrei, popoli semiti del Nord, che si insediano a Babilonia. A far crollare l’impero babilonese sarà un popolo guerriero non insediato nella Mesopotamia ma partito dall’Anatolia: gli Ittiti.