Unità 2 LE CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA >> Capitolo 4 – L’espansione degli imperi

passato&presente

Dalla Persia all’Iran

Terra di origine della dinastia achemenide, l’Iran, che significa “paese degli Arii”, corrisponde in larga parte al vasto territorio dell’antica Persia, regno di Medi e Persiani, ed è considerato l’erede di questo grande impero.

Verso la Repubblica integralista: storia di scontri e rivolte

La fine della dinastia degli Achemenidi (330 a.C. ca.) comportò per il territorio persiano l’inizio di una storia complessa, caratterizzata da guerriglie, dinastie, sottomissioni continue.

Dopo un primo assoggettamento ad Alessandro Magno, ai Parti, che ricostituirono un impero unitario, e ai Sasanidi, che inaugurarono una nuova fase di grandezza, la Persia fu sottomessa dagli Arabi nel VII secolo d.C. e si convertì all’islamismo.

I secoli successivi videro la graduale dissoluzione dell’impero, a causa dell’alternarsi di dinastie autonome da cui scaturirono rivolte, violenze, guerre civili. Ai disordini interni che per decenni hanno sconvolto quest’area, si aggiunsero poi, dal Novecento, le pressioni delle potenze straniere (Gran Bretagna e Russia per prime) dovute alla scoperta dei grandi giacimenti petroliferi.

Nel 1921 Reza Shah diede avvio, con un colpo di stato, alla dinastia dei Pahlavi, divenendo nel 1926 Scià di Persia (re dai poteri assoluti). Nel 1941 diventò scià il nuovo Reza Pahlavi che, a partire dagli anni Sessanta, avviò un ampio programma di riforme interne volte alla modernizzazione dei costumi, interrotto però dalla nascita, nel 1979, della Repubblica Islamica d’Iran, una teocrazia integralista e antioccidentale basata sui princìpi del Corano, il testo sacro degli islamici musulmani, punto di riferimento sia per la sfera religiosa che per quella temporale.

Nel 1980 l’invasione dell’Iraq provocò un lungo e sanguinoso conflitto durato fino al 1988.
Oggi la leadership politica e morale dell’Iran è affidata a una carica religiosa, la Guida Suprema, che, insieme al Consiglio dei Guardiani, ha il compito di controllare l’operato delle istituzioni e il potere di bloccare qualsiasi legge che ritenga difforme dai precetti islamici.

Le contraddizioni dell’Iran

L’Iran di oggi è un Paese attraversato da molte contraddizioni e tensioni: dal 2013, l’elezione a presidente di Hassan Rouhani, del fronte moderato, ha favorito lo sviluppo di un grande fermento politico e culturale, di cui sempre più protagoniste sono le donne e, in generale, le fasce giovani della popolazione. Pur non mancando risultati importanti, come la nomina delle prime donne parlamentari alle elezioni del 2016, le richieste di nuove aperture e di migliori condizioni di vita sono tuttavia ancora costrette a scontrarsi con gravi violazioni dei diritti umani: la pena di morte è tuttora in vigore, assieme alle punizioni corporali ispirate alla Shari’a, la “legge divina”; oppositori politici, intellettuali, giornalisti, attivisti, studenti vengono censurati quando non direttamente eliminati; le donne infine sono pesantemente discriminate e poste dalla Shari’a in una posizione subalterna rispetto all’uomo.

Terre, mari, idee - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana