Unità 1 LA TERRA E I PRIMI ESSERI UMANI >> Capitolo 2 – Il Neolitico e il passaggio all’agricoltura

DIVENTARE CITTADINI

Il darwinismo sociale e le teorie sulla razza

ART. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’influenza delle teorie evoluzionistiche, elaborate nel corso dell’Ottocento e formulate compiutamente da Charles Darwin nella sua opera più celebre, L’origine delle specie (1859), non si limitò al campo della biologia e delle scienze naturali. Anche le scienze sociali e il pensiero filosofico del tempo furono profondamente influenzati dalla concezione evoluzionistica, ritenuta in grado di spiegare anche le trasformazioni delle società umane.
Nell’ultimo quarto del XIX secolo, l’Europa conobbe una fase di eccezionale sviluppo economico: la produzione industriale crebbe notevolmente, mentre l’espansione coloniale portò all’apertura di nuovi mercati e all’estensione dei commerci. In virtù di tali successi, la società europea percepì e raccontò se stessa come dotata di un primato “naturale” e indiscutibile, tale da considerarsi “superiore” a tutti coloro che non erano in grado di partecipare o condividere i successi di questo presunto primato.

Un’interpretazione pericolosa della teoria evoluzionistica

Alcune correnti di pensiero elaborarono di conseguenza un’analogia tra l’evoluzione della natura e i cambiamenti delle società umane: come la natura – che sembrava procedere sempre verso il meglio, dalla semplicità dei primi organismi alla complessità delle specie più evolute, dalla scimmia all’uomo –, le società umane vennero considerate “organismi viventi” più o meno progrediti in base al loro grado di sviluppo economico e culturale. Il progresso divenne il metro con cui giudicare le culture umane di ogni epoca, classificate in base al loro stadio di sviluppo: da quello più alto, raggiunto dalla società europea del tempo, agli stadi inferiori, propri delle società “primitive”. Inoltre, i princìpi della selezione naturale e della competizione per la sopravvivenza furono estesi allo studio dei rapporti tra gli individui. Secondo il “darwinismo sociale” – come fu chiamato questo modo di interpretare i rapporti sociali – l’esclusione dei poveri e degli emarginati dai benefici del progresso economico e sociale non era frutto di un’ingiustizia, ma un fatto naturale e inevitabile, risultato di una selezione naturale attuata in ambito “sociale”. Le teorie di Darwin vennero brutalmente associate alle idee di de Gobineau, inventore della teoria della disuguaglianza di razza.
Queste interpretazioni delle teorie evoluzionistiche – molto lontane dal pensiero originario di Darwin – divennero da una parte la giustificazione delle disuguaglianze sociali, dall’altra furono la base teorica per l’affermazione di una presunta supremazia biologica degli europei sui popoli considerati inferiori.

La ricchezza delle differenze

Oggi sappiamo che tra gli esseri umani le differenze – individuali, culturali, genetiche, sessuali, linguistiche, psicologiche, caratteriali – sono molte, ma proprio questa “varietà” costituisce il vero criterio per lo sviluppo della “specie umana”: anziché ridurle, dovremmo riconoscere il loro apporto fondamentale. Non dunque dall’omologazione di tutti, ma dalla valorizzazione della differenza e delle differenze può arrivare il suggerimento ad affrontare in modo nuovo e creativo i problemi e i conflitti che quello stesso sviluppo ha originato. La Costituzione italiana, nei suoi princìpi fondamentali, attribuisce allo Stato il compito di rendere “vera” l’uguaglianza dei cittadini e di perseguirla in ogni atto istituzionale.

PER FISSARE I CONCETTI
  • Qual è il significato di “darwinismo sociale”?
  • Con l’aiuto del vocabolario, distingui tra “differenza” e “disuguaglianza”.

Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana