3 - Le prime forme d’arte e i primi culti

Unità 1 LA TERRA E I PRIMI ESSERI UMANI >> Capitolo 1 – Le origini della specie umana

3. Le prime forme d’arte e i primi culti

Le abilità manuali di Homo sapiens sono testimoniate anche dalle pitture rupestri ( pp. 48-49) e dai reperti archeologici che raffigurano divinità femminili.
Per celebrare le divinità protettrici della fecondità delle donne venivano realizzate statuette che, insieme a monili di pietra e di osso, flauti, sonagli e strumenti a percussione depositati accanto ai resti dei defunti in funzione di corredi funebri, dimostrano l’avvenuta elaborazione delle prime forme di culto e di pensiero magico-religioso.
I culti delle divinità femminili diffusi in epoca paleolitica attestano il ruolo fondamentale delle donne all’interno dei gruppi di Homo sapiens. La funzione riproduttiva garantiva il futuro della comunità ed era associata all’idea di fertilità della terra. L’attività di raccolta dei vegetali svolta dalle donne, del resto, aveva rafforzato nella mentalità degli esseri umani del Paleolitico l’idea che ci fosse un legame tra gli individui di sesso femminile e il ciclo naturale di rinascita delle piante. Questi presupposti erano alla base del culto delle veneri steatopigie, le statuette che forse simboleggiavano la fecondità delle donne attraverso una rappresentazione esagerata delle forme del corpo femminile legate alla funzione riproduttiva (il loro nome deriva infatti da Venere, dea romana della bellezza e dell’amore, e dalle parole greche stéar, “grasso”, e pugé, “natica”).

Dal matriarcato al patriarcato

Il ruolo delle donne era davvero notevole nell’organizzazione sociale delle prime comunità umane, perciò definite società matriarcali. Le relazioni interpersonali che vigevano al loro interno erano probabilmente simili a quelle tuttora esistenti in alcune tribù africane, nelle quali le donne svolgono una funzione di guida e di controllo di tutte le attività e di tutte le risorse del villaggio, e la trasmissione ereditaria dei beni avviene per linea femminile.
Durante il Neolitico, in seguito allo sviluppo dell’agricoltura e alla specializzazione dei ruoli avvenuta nei primi villaggi, questo tipo di organizzazione sociale scomparve. Le attività in grado di assicurare prosperità alla comunità, sempre più legate alla coltivazione dei campi anziché alla raccolta dei vegetali, cominciarono infatti a essere svolte in prevalenza prevalenza dagli uomini. Di conseguenza, si assistette alla progressiva affermazione del ruolo sociale dominante dei maschi e il culto delle veneri lasciò gradualmente spazio a quello di divinità maschili. Il culto per le divinità femminili, però, non scomparve del tutto: nelle antiche società agricole si continuò per molti millenni a venerare la dea Terra Madre, personificazione della fecondità delle donne e della natura.

Terre, mari, idee - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana