L’affermazione di Homo sapiens
È ormai accettata in campo scientifico l’ipotesi che la comparsa di Homo sapiens sia recente (non oltre 200 000 anni fa) e vada collocata in Africa. In particolare su un aspetto la differenza tra Homo sapiens e tutti i predecessori (oggi indicati come early-Homo, cioè “Homo arcaico”) è indiscutibile: riguarda il nuovo rapporto tra la struttura del cervello e gli adattamenti ambientali. Il cervello di Homo sapiens cambiò non tanto nelle proporzioni, ma in maniera rilevante nella sua organizzazione e nella morfologia: il cranio si accorciò e si alzò, si formò la fronte verticale, scomparve il ▶ prognatismo e lo scheletro facciale divenne più sottile e piatto, con il mento più visibile.
La nuova organizzazione del cervello si combinò con la nuova capacità di adattarsi all’ambiente e di fabbricare strumenti elaborati. Homo sapiens era infatti capace di produrre
utensili molto sofisticati con il legno, la pietra, le ossa e le corna di animali, per esempio armi come le lance o l’arco e le frecce, utili sia per la caccia sia per difendersi da attacchi di predatori o di gruppi umani ostili.
L’arco, in particolare, era costruito con un fusto di legno flessibile alle cui estremità veniva annodata una corda di canapa o un tendine di animale, ed era in grado di scagliare frecce a una velocità di circa cento chilometri orari, con una forza tale da trapassare un animale di grossa taglia anche a grande distanza.
Grazie al potenziamento di queste capacità strategiche, Homo sapiens praticava la caccia
e la pesca con maggiore efficacia, nonostante possedesse una corporatura meno robusta dell’Uomo di Neanderthal, e riuscì così a prevalere sulle altre specie e a procurarsi il cibo in modo relativamente agevole.
Tra le caratteristiche che spiegano l’affermazione di Homo sapiens ha un ruolo fondamentale anche l’evoluzione del linguaggio: i nostri diretti antenati sapevano comunicare in modo molto più preciso dei loro predecessori e dei loro contemporanei. La trasmissione di conoscenze e di esperienze favoriva il consolidamento delle relazioni sociali, garantendo una maggiore unità all’interno delle comunità, e rendeva più proficue le attività di sostentamento, poiché facilitava la messa a punto di strategie più utili per il reperimento delle risorse alimentari, come abbiamo visto, e la realizzazione di nuovi strumenti.
Probabilmente cominciò in quest’epoca una prima suddivisione dei compiti tra i membri della comunità: per esempio, l’attività di raccolta dei vegetali veniva svolta dalle donne, mentre gli uomini erano soprattutto cacciatori.