Prima del Regolamento CE n. 510/2006, i singoli paesi aderenti all’Unione Europea avevano elaborato in modo indipendente marchi specifici per valorizzare e garantire l’identità dei prodotti di particolare pregio: per l’Italia si pensi alle sigle DOC e DOCG relative ai vini, che spesso ancora compaiono sulle etichette. Tali marchi vengono garantiti dagli organismi di certificazione (noti in Italia anche come Consorzi di Tutela), associazioni volontarie e senza scopo di lucro, istituite con l’obiettivo di promuovere e soprattutto difendere dalle imitazioni alcuni prodotti agroalimentari di qualità oppure alcune tradizioni gastronomiche tipiche di determinate realtà geografiche. Gli organismi di certificazione, le cui attività sono regolamentate dal MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), hanno anche il compito di redigere i disciplinari di produzione dei prodotti che essi rappresentano, e di assicurare che tali disciplinari vengano rispettati dai produttori.
Oggi, con il Regolamento CE n. 510/2006, a livello europeo sono riconosciuti solo tre marchi di qualità, noti in Italia con le sigle DOP, IGP e STG.