L’io lirico
La dimensione riflessiva in Foscolo è onnipresente; si traduce in meditazione, approfondimento psicologico incessante, ascolto dell’io profondo, tentativo continuo di definizione di sé che arriva fino all’autocelebrazione. Una parte rilevante della sua produzione costituisce infatti l’espressione della propria soggettività, descrivendo gli impulsi che la determinano: i sonetti, in particolare, si configurano come un vero «libro dell’io» (Palumbo), nel quale anche la Storia, nella sua dimensione pubblica e collettiva, sembra restare in secondo piano, una realtà esterna di cui il poeta registra soprattutto le conseguenze sul piano dell’interiorità. Così sotto la lente d’ingrandimento non va tanto il conflitto con il mondo (il «reo tempo» del sonetto Alla sera) quanto i suoi riflessi nel sentimento individuale, nelle speranze o nei dolori privati.