Un poeta inseguito dai creditori
Il periodo londinese di Foscolo, tra (pochi) momenti
di entusiasmo e (molti) di difficoltà.
Dalle difficoltà iniziali
a una fortuna inaspettata
Nei primi anni a Londra, dove arriva nel 1816, la situazione economica di Foscolo non è affatto semplice. Vive infatti per un lungo periodo in ristrettezze, finché la morte di lady Mary Hamilton, nonna della piccola Mary, nata dalla relazione della figlia Fanny con Foscolo, offre al poeta la possibilità di liberarsi dalle preoccupazioni materiali: egli accetta di prendere con sé la ragazza (da lui ribattezzata Floriana), che gli porta un legato di tremila sterline. Questa improvvisa ricchezza, male amministrata, sarà rovinosa per il poeta. Foscolo investe il denaro in un contratto che lo rende proprietario temporaneo di tre costosi villini, il Green, il Kappa e il Digamma cottage: subaffitta i primi due e tiene il terzo per sé come confortevole dimora di vita e di studio.
Le spese incontrollate
Il primo periodo che trascorre, tra il 1822 e il 1823, nella bella casa nei pressi del Regent’s Park è vivace e creativo: Foscolo pubblica sul “New Monthly Magazine” articoli su Michelangelo, Federico II e Pier delle Vigne, Guido Cavalcanti, la lirica di Tasso. Ma purtroppo il lavoro editoriale che ha intrapreso si rivela, in corso d’opera, più difficoltoso e meno remunerativo del previsto e lo spirito indipendente di Foscolo vi si adatta a fatica. Anche mettersi a insegnare la lingua italiana gli sembra, per un suo strano pregiudizio, una sorta di servitù, che lo avrebbe escluso dalla cerchia aristocratica da cui si sentiva accolto in quanto ritenuto gentiluomo.
Tra il 6 maggio e il 24 giugno 1823 tiene pubbliche letture, il cui ricavato gli offre qualche respiro. Ma all’impegno di lavoro si accompagnano vicissitudini che rendono triste il suo declino: i debiti contratti per l’arredamento della casa non sono arginati da un tenore di vita misurato, poiché il poeta ama il lusso ed è incapace di controllare le spese.
Sotto mentite spoglie
Incalzato dai creditori, è costretto, all’inizio del 1824, a lasciare il Digamma cottage; l’anticipo ricevuto dall’editore Pickering per curare una collana di classici italiani, di cui si era impegnato a fornire dai quattro ai sei volumi all’anno, gli permette una transazione, per cui, dopo aver cambiato domicilio nascondendosi sotto falsi nomi, ad agosto può uscire dalla clandestinità e ritornare nella sua villetta, che però lascerà definitivamente nel novembre di quell’anno.
Foscolo riprende le sue peregrinazioni e l’anonimato, mutando frequentemente alloggio tra la città e i sobborghi. Il successo nei circoli aristocratici di Londra, la vita agiata e il lavoro redditizio, i piacevoli incontri con persone interessanti sono ormai solo un ricordo. Nel 1824 Foscolo giunge addirittura a sperimentare il disonore di essere incarcerato per debiti, sia pure solo per qualche giorno. Tanto che alla fine, per sopravvivere, accetterà di insegnare l’italiano in una scuola quacchera a Stoke Newington, e persino di dare lezioni private.