I colori della letteratura - volume 3

Il primo Novecento – L'opera: Ossi di seppia

 T12 

Upupa, ilare uccello calunniato


“Osso breve”, composto nei primi anni Venti. Nel vasto bestiario poetico di Montale l’upupa ha un ruolo di primo piano: non funerea creatura della notte, come voleva una secolare tradizione letteraria, bensì alato folletto benevolo, messaggero della primavera, in grado di sospendere il naturale corso del tempo.


METRO Endecasillabi e settenari liberamente disposti.

        Upupa, ilare uccello calunniato
        dai poeti, che roti la tua cresta
        sopra l’aereo stollo del pollaio
        e come un finto gallo giri al vento;
5     nunzio primaverile, upupa, come
        per te il tempo s’arresta,
        non muore più il Febbraio,
        come tutto di fuori si protende
        al muover del tuo capo,
10   aligero folletto, e tu lo ignori.

      Dentro il testo

I contenuti tematici

Se in molte culture antiche, in quella greca ma anche in quelle persiana e islamica, l’upupa viene ritenuta una messaggera della divinità, e la sua corona di piume un segno regale, la Bibbia la considera un uccello «immondo», del quale è proibito consumare le carni. Il nome onomatopeico con cui è conosciuta, derivato probabilmente dal suo richiamo, non le ha giovato in campo letterario.
Sfruttando il vocalismo cupo del suo nome i poeti hanno infatti trasformato l’upupa, uccello per lo più diurno, in una funesta abitatrice delle tenebre. Giuseppe Parini, nel Giorno, le fa sbattere le ali nottetempo in compagnia di «gufi e mostri avversi al sole», gettando strida di malaugurio. Del brano sembra ricordarsi Ugo Foscolo nei Sepolcri, quando – nel lamentare la sorte delle spoglie di Parini – immagina un’upupa uscire al chiaro di luna da un teschio, «e svolazzar su per le croci / sparse per la funerea campagna», dove risuona il suo «luttuoso / singulto». A questa tradizione si rifarà più tardi Giosuè Carducci, che in Giambi ed epodi definisce «funebre» l’upupa.

A restituire il giusto onore all’uccello calunniato provvede Montale. Come nei Limoni (► T6, p. 860) il poeta ligure intende contrapporsi agli stereotipi dei colleghi «laureati»: se là si trattava di piante («bossi ligustri o acanti»), qui ci spostiamo nel regno animale a cui appartiene l’upupa, che nella realtà assomiglia più al vivace folletto descritto da Montale che non al lugubre uccello raffigurato dagli autori precedenti. Essa viene così ad affiancarsi alle tante altre creature alate che popolano gli Ossi di seppia: merli, falchi, martin pescatori, gufi, ghiandaie, pavoncelle, cormorani.

 >> pag. 875 

Ancora una volta Montale mette in scena un evento in qualche misura portentoso collegato a un fenomeno naturale: l’upupa sembra in grado di comandare il tempo e regolare il ciclo delle stagioni con i movimenti del capo. Insieme alla bella stagione, annuncia la possibilità di interrompere il corso meccanico delle cose: ma non se ne rende conto (e tu lo ignori, v. 10). La consapevolezza appartiene piuttosto all’io lirico che la osserva e che trova nella sua presenza una tregua al «male di vivere» che lo attanaglia.

Le scelte stilistiche

Il discorso del poeta si snoda in un unico periodo, di cui crea una pausa al v. 4 tramite un punto e virgola. Il vocativo è rilanciato a intervalli regolari da aggettivi che qualificano positivamente l’upupa: ilare uccello (v. 1); nunzio primaverile (v. 5); aligero folletto (v. 10). Meno fitto del solito è invece il tessuto di assonanze*; soltanto due, infine, sono le rime (cresta : arresta, vv. 2 e 6; pollaio : Febbraio, vv. 3 e 7), a cui si aggiunge una rima* interna (fuori : ignori, vv. 8 e 10).

      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 Fai la parafrasi del testo.


2 La poesia può essere suddivisa in due parti: nella prima si descrivono le azioni dell’upupa e nella seconda i loro effetti. Riferisci in un linguaggio non poetico le une e gli altri.

ANALIZZARE

3 Analizza la distribuzione degli endecasillabi e dei settenari nel componimento.

INTERPRETARE

4 Quale significato assume l’inconsapevolezza dell’upupa?

PRODURRE

5 Conosci qualche altro animale che sia stato oggetto di poesie, racconti, romanzi, ma anche di canzoni o film? Riferiscine in un testo espositivo di circa 30 righe.


I colori della letteratura - volume 3
I colori della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi