I colori della letteratura - volume 3

Il primo Novecento – L'opera: Il canzoniere

 T4 

Città vecchia

Tratto dalla sezione Trieste e una donna (1910-1912), questo componimento è una vera e propria dichiarazione d’amore del poeta alla sua città natale e alla ricca umanità che la popola.


METRO Una quartina di endecasillabi a rima ABBA, seguita da una strofa composta da endecasillabi, quinari, un settenario e un trisillabo (con sette rime in tutto) e una chiusa di 3 versi (2 endecasillabi rimati tra loro e intervallati da un settenario).

        Spesso, per ritornare alla mia casa
        prendo un’oscura via di città vecchia.
        Giallo in qualche pozzanghera si specchia
        qualche fanale, e affollata è la strada.

5     Qui tra la gente che viene che va
        dall’osteria alla casa o al lupanare,
        dove son merci ed uomini il detrito
        di un gran porto di mare,
        io ritrovo, passando, l’infinito
10   nell’umiltà.
        Qui prostituta e marinaio, il vecchio
        che bestemmia, la femmina che bega,
        il dragone che siede alla bottega
        del friggitore,
15   la tumultuante giovane impazzita
        d’amore,
        sono tutte creature della vita
        e del dolore;
        s’agita in esse, come in me, il Signore.

20   Qui degli umili sento in compagnia
        il mio pensiero farsi
        più puro dove più turpe è la via.

      Dentro il testo

I contenuti tematici

La città vecchia era, al tempo di Saba, la parte più antica di Trieste, costituita da vicoli poi scomparsi a seguito delle trasformazioni urbanistiche. La Trieste popolare è quella che il poeta più ama, in virtù del suo senso di comunione con l’umanità che la caratterizza («Esser uomo tra gli umani, / io non so più dolce cosa» scrive Saba in un’altra poesia, Sesta fuga). È in questa parte della città che egli, nei suoi vagabondaggi, sembra talvolta dimenticare la sofferenza privata, proprio in virtù di tale sentimento di solidarietà fraterna. Il suo atteggiamento ha qualcosa di religioso (s’agita in esse, come in me, il Signore, v. 19), e infatti egli trova l’infinito / nell’umiltà (vv. 9-10): gli umili – vale a dire gli ultimi, gli emarginati, i reietti della società (il detrito / di un gran porto di mare, vv. 7-8, dove gli uomini sono accostati alle merci) – non sono oggetto di uno sguardo paternalistico, ma semmai di un amore di tipo evangelico. Dai Vangeli derivano anche alcune immagini-spia, come quella della prostituta (v. 11).
Così, in un ribaltamento completo degli stereotipi e dei pregiudizi borghesi, la via della città normalmente considerata più turpe (v. 22) – quella popolata dai frequentatori di osterie, dalle prostitute in cerca di clienti, dai vecchi malvissuti, dai marinai di passaggio – è il luogo dove il pensiero del poeta diventa più puro (vv. 21-22).

 >> pag. 814 

Le scelte stilistiche

La poesia ha una struttura precisa: la prima strofa ha carattere narrativo e presenta il motivo dell’oscurità del luogo, anticipando l’idea di fondo del componimento. Nella seconda, in due segmenti distinti introdotti entrambi dal locativo Qui (vv. 5 e 11), si descrivono l’ambiente e la varia umanità che lo popola. La terza strofa, infine, chiarisce in via definitiva cosa pensa il poeta. Le tre parti sono legate da diversi rimandi (la via del v. 22 richiama la strada del v. 4; l’aggettivo umili del v. 20 riprende il sostantivo umiltà del v. 10).
Il linguaggio rispecchia i due livelli presenti sotto il profilo tematico: basso e alto, materia e spirito. Troviamo infatti sostantivi, aggettivi e verbi che fanno riferimento a una realtà degradata, negativa e persino violenta (pozzanghera, v. 3; lupanare, v. 6; detrito, v. 7; bestemmia, v. 12; dolore, v. 18; turpe, v. 22), alternati ad altri che alludono a una dimensione spirituale e sacrale (infinito, v. 9; Signore, v. 19; puro, v. 22).

      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 I personaggi della città vecchia sono qualificati attraverso il loro mestiere o altri elementi che li caratterizzano immediatamente. Elencali in ordine di apparizione.

ANALIZZARE

2 Nel testo compare un’anafora. Individuala e spiegane la funzione espressiva.

INTERPRETARE

3 La rima amore : dolore : Signore (vv. 16, 18 e 19) è stata segnalata dai critici come particolarmente significativa in relazione al messaggio della poesia. Per quale ragione, secondo te?

PRODURRE

4 L’atteggiamento di Saba nei confronti della realtà popolare è molto lontano dall’aristocratico distacco di alcuni autori del Decadentismo italiano ed europeo. Quali nomi ti vengono in mente a tale proposito? In che cosa differisce la loro visione della vita rispetto a quella di Saba? Svolgi il tema in un testo espositivo-argomentativo di circa 30 righe.


La tua esperienza

5 Sul modello di quanto fa Saba, racconta, in un testo narrativo di circa 30 righe, una tua passeggiata in una particolare zona della città o del paese in cui vivi, soffermandoti sulla descrizione dei tipi umani che incontri e delle reazioni che la loro vista suscita in te.


I colori della letteratura - volume 3
I colori della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi