COMPRENDERE
1 Fai la parafrasi del componimento.
2 In che cosa consiste l’invito rivolto dal poeta alla destinataria di questi versi?
ANALIZZARE
3 Individua le metafore presenti nel testo.
4 Elenca le notazioni sensoriali con cui è espresso il godimento dei frutti della natura.
INTERPRETARE
5 In quale misura e perché, a tuo giudizio, una poesia come questa che canta l’ebbrezza e la felicità del vivere può essere collocata all’interno della sensibilità decadente?
PRODURRE
6 Confronta i sentimenti espressi da d’Annunzio nella poesia che hai appena letto con quelli dei versi seguenti, posti all’inizio dell’Inno alla vita (Laus
vitae, in Maia, 1903). Scrivi un testo espositivo di circa 20 righe in cui evidenzi le analogie e le differenze a livello tematico e linguistico.
O Vita, o Vita,
dono terribile del dio,
come una spada fedele,
come una ruggente face,
come la gorgóna,
come la centàurea veste;
o Vita, o Vita,
dono d’oblio,
offerta agreste,
come un’acqua chiara,
come una corona,
come un fiale, come il miele
che la bocca separa
dalla cera tenace;
o Vita, o Vita,
dono dell’Immortale
alla mia sete crudele,
alla mia fame vorace,
alla mia sete e alla mia fame
d’un giorno, non dirò io
tutta la tua bellezza?