La visione tragica
Come si è visto, nel 1775 Alfieri scopre la propria vocazione letteraria, in particolare tragica, e si raccoglie in sé stesso, allontanandosi dalla vita mondana e interrompendo la stagione dei viaggi. Egli si accorge di avere un'affinità di temperamento con gli eroi tragici e sente una naturale predisposizione a teatralizzarne umori e stati d'animo. Il genere della tragedia corrisponde inoltre a un'idea elitaria di arte che egli ha sempre coltivato: la commedia e il romanzo sono da lui giudicati generi buoni a intrattenere le masse, inferiori perciò alla letteratura aristocratica.