Il Settecento – L'autore: Giuseppe Parini

LABORATORIO verso l'esame

 TIPOLOGIA A  
 analisi del testo  

La favola del Piacere

Il Mezzogiorno, vv. 250-284


Uno dei più noti episodi del Giorno è la favola del Piacere, in cui si spiega l’origine delle disuguaglianze sociali. Il Piacere, inviato dagli dèi sulla terra, trasforma la società umana: mentre prima tutte le persone erano uguali, dopo il suo avvento si distingueranno coloro che sono dotati di organi più sensibili da coloro che sentono soltanto gli stimoli del bisogno. I primi hanno seguito il dio, imparando a distinguere «il buono» e «il meglio»; i secondi sono rimasti rozzi e legati alla povertà, alla fatica e all’abbrutimento.

250  Forse vero non è; ma un giorno è fama,
         che fur gli uomini eguali; e ignoti nomi
         fur Plebe, e Nobiltade. Al cibo, al bere,
         all'accoppiarsi d'ambo i sessi, al sonno
         un istinto medesmo, un'egual forza
255  sospingeva gli umani: e niun consiglio
         niuna scelta d'obbietti o lochi o tempi
         era lor conceduta. A un rivo stesso,
         a un medesimo frutto, a una stess'ombra
         convenivano insieme i primi padri
260  del tuo sangue, o Signore, e i primi padri
         de la plebe spregiata. I medesm'antri
         il medesimo suolo offrieno loro
         il riposo, e l'albergo; e a le lor membra
         i medesmi animai le irsute vesti.
265  Sol'una cura a tutti era comune
         di sfuggire il dolore, e ignota cosa
         era il desire agli uman petti ancora.
         L'uniforme degli uomini sembianza
         spiacque a' Celesti: e a variar la Terra
270  fu spedito il Piacer. Quale già i numi
         d'Ilio sui campi, tal l'amico Genio,
         lieve lieve per l'aere labendo
         s'avvicina a la Terra; e questa ride
         di riso ancor non conosciuto. Ei move,
275  e l'aura estiva del cadente rivo,
         e dei clivi odorosi a lui blandisce
         le vaghe membra, e lentamente sdrucciola
         sul tondeggiar dei muscoli gentile.
         Gli s'aggiran d'intorno i Vezzi e i Giochi,

 >> pag. 377 

280  e come ambrosia, le lusinghe scorrongli
         da le fraghe del labbro: e da le luci
         socchiuse, languidette, umide fuori
         di tremulo fulgore escon scintille
         ond'arde l'aere che scendendo ei varca.

COMPRENSIONE

1 Fai la parafrasi dei vv. 250-267.


2 Un giorno, esordisce il poeta, fur gli uomini eguali; e ignoti nomi / tur Plebe, e Nobiltade (vv. 251-252). Gli istinti guidano le forze umane, uguali per ciascun individuo, e non esistono privilegi di casta perché non vi sono differenze fra le persone. Qual era, allora, l’unica esigenza di un’intera stirpe?


3 Quale forma assume il Piacere giungendo sulla terra?


4 In quale delle due categorie delineate nella favola può identificarsi la nobiltà? In quale la plebe?

ANALISI

5 Come definiresti lo stile di Parini? Descrivilo in sintesi, citando le parole e le tecniche espressive che ritieni più significative.


6 Sono presenti enjambement? Se sì, dove? Quale funzione svolgono?


7 Quale figura retorica riconosci nell’espressione L’uniforme degli uomini sembianza (v. 268)?

  •     Antifrasi. 
  •     Apostrofe. 
  •     Anafora. 
  •     Anastrofe.

INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI

8 Se ci fermiamo alla lettera del testo, Parini sembra giustificare le disuguaglianze sociali in quanto naturali. Perché possiamo invece affermare che non è questo l’intento dell’autore?


9 A tuo giudizio, questo brano è esemplare della poesia di Parini? In base alle tue conoscenze, indica le analogie e le differenze con il resto del poemetto, dal punto di vista tematico e formale.


10 Commenta questa celebre affermazione del critico Francesco De Sanctis (1817-1883): «Rinasce l’uomo. Parini è il primo poeta della nuova letteratura, che sia un uomo, cioè che abbia dentro di sé un contenuto vivace e appassionato, religioso, politico e morale».

I colori della letteratura - volume 2
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Dal Seicento al primo Ottocento