Al cuore della letteratura - volume 6

Il secondo Novecento e gli anni Duemila – L'autore: Carlo Emilio Gadda

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I contenuti tematici

La descrizione dei borghesi milanesi, iniziata nel romanzo qualche pagina prima, prosegue in questa scena al ristorante della stazione. Tutti sembrano consapevoli di interpretare una parte (si parla di desiderata platea, r. 8), ma Gadda ne rappresenta la seriosità (Tutti erano presi sul serio, r. 4), la piena e orgogliosa aderenza al proprio ruolo (Tutti erano consideratissimi, r. 12), senza il minimo distacco ironico né da parte dei camerieri (A nessuno, mai, era mai venuto in mente di sospettare che potessero anche essere dei bischeri, rr. 13–14), né da parte dei signori in frac (neppure essi, no, no, avrebbero fatto di sé medesimi un simile giudizio, rr. 17–18). Ne emerge il ritratto pungente di una borghesia soddisfatta e piena di sé, nel godimento di uno dei suoi riti collettivi, celebrato in un luogo (il ristorante) che fa da sfondo all’ostentazione di ricchezza, strumento e simbolo di una precisa identità sociale.

Lo scrittore ironizza pesantemente su questo complesso di codici e comportamenti, che si traduce in movenze e ossessioni ripetitive, sempre uguali a sé stesse: l’ordinazione dell’ ossobuco con risotto (rr. 2–3); l’accensione di una sigaretta, descritta così minuziosamente da ridicolizzarne enfaticamente la vuota ritualità; l’atto del fumare a cui si accompagnano le prime fasi della digestione; lo sguardo intorno alla sala per rispecchiarsi negli altri simili, ingessati nella locuzione finale manichini ossibuchivori.

All’ironia Gadda alterna momenti di pura comicità, al fine di schernire ulteriormente le sue vittime. Egli non perde infatti occasione per sottolineare il contrasto tra l’inappuntabile esteriorità dei borghesi e la loro interiorità rozza e scurrile. Alla perfetta serietà (r. 2) di camerieri e clienti attavolati (r. 5) vengono subito associati seni (poppe, r. 6) e sedere (deretano, r. 7). La fronte viene in un primo tempo descritta come onnubilata di cure altissime (rr. 32–33), delle quali la ruga orizzontale sarebbe manifestazione, ma poco oltre l’autore rivela impietosamente la loro vera natura, quella di un pensiero fessissimo, riguardante, per lo più, articoli di bigiutteria in celluloide (rr. 42–43). La voluttà nell’aspirare la prima boccata di fumo è irrigidita in una posa affettata, tanto da far pena a un turco stitico (r. 48), espressione che introduce l’elemento scatologico. Qualche riga dopo, infatti, si accenna alla digestione (la “peptonizzazione” dell’ossobuco), e il momento della peristalsi è descritto dal punto di vista sonoro, come la fase iniziale (presagio lontano di tamburo, r. 54) di un processo che porterà poi a una rumorosa defecazione (la marcia trionfale dell’Aida o il toreador della Carmen, rr. 54–55). Il finale è un attacco alla vacuità dell’apparenza: i manichini, privi di anima e di spessore, sono infatti intenti a valorizzare non le proprie qualità interiori, ma i polsini e i gemelli da polso (r. 58).

Le scelte stilistiche

Lo stile di questo brano, con le frequenti interiezioni a commentare alcuni passaggi (Sì, sì: erano consideratissimi, r. 1; neppure essi, no, no, r. 17; ecco, ecco, tutti eran certi, r. 22), ci ricorda continuamente che stiamo assistendo a una sorta di monologo interiore* di Gonzalo. Questi, irato e rancoroso, non può fare a meno di indignarsi all’ennesima visione della madre in cucina, immagine di umiltà e miseria a cui si contrappongono lo sfarzo e la superbia dei borghesi arricchiti.

La descrizione è impostata sui tipici elementi gaddiani dell’espressionismo linguistico: dialettismi ( giulebbe, r. 51; mantrugiare, r. 52), termini o interi periodi in lingua straniera (francese, spagnolo e tedesco), tecnicismi (spinterogeno, r. 24; peptonizzare, r. 52), vocaboli rari (addivenire, r. 26; instantemente, r. 27; sibariti, r. 48), onomatopee* (tatràc, r. 31), gli immancabili neologismi (attavolati, rr. 5 e 12; usucapzione, r. 6; ossibuchivori, r. 58). Questa esuberanza linguistica stride efficacemente con la seriosità della scena rappresentata, in modo che le frasi usate per riportare il contegno altezzoso dei personaggi (nella dignità del comando, r. 7; una sottil ruga orizzontale si delineava sulla lor fronte, onnubilata di cure altissime, rr. 32–33; rimirare se stessi nello specchio delle pupille altrui, rr. 56–57) risultano inevitabilmente comiche.

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      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 Suddividi il testo in sequenze e assegna un titolo a ciascuna di esse.


2 Elenca le diverse azioni compiute dai personaggi.


ANALIZZARE

3 Riporta le iperboli che vengono usate in questo brano. Qual è il loro scopo?


4 Alla r. 45 si parla di una importantissima e fruttuosa ricerca. A che cosa si riferisce l’espressione? Quale tra le seguenti figure retoriche viene utilizzata?

  •   A   Metafora.
  •     Anafora.
  •     Antifrasi.
  •     Iperbole.

5 Quale figura retorica riconosci nell’espressione manichini ossibuchivori (r. 58)? Qual è il suo significato?


INTERPRETARE

6 Gadda utilizza in questo estratto numerose invenzioni linguistiche. Elencane qualcuna spiegando la sua funzione espressiva.


PRODURRE

7 Tutto il brano mette sotto accusa l’ostentazione di gesti e oggetti da parte dei borghesi al ristorante, cui fanno da contraltare i riferimenti comici al loro aspetto interiore. Esso gioca, insomma, sulla dicotomia essere/avere, valida in ogni epoca storica, anche in quella odierna. Qual è il tuo punto di vista su questo tema? Scrivi un testo argomentativo di circa 20 righe.


I grandi temi di Gadda

Lo stile espressionistico

• lo stravolgimento lessicale e sintattico

• gli inserti in lingua straniera

• la creazione di parole nuove

• l’iperbole

• l’elencazione e la combinazione dei termini

• la lingua come specchio di una realtà indecifrabile

Il groviglio psicanalitico

• la scrittura come esigenza conoscitiva

• il «male oscuro» e il tormento della mancanza di affetto genitoriale

• il rimorso e il senso di colpa trasferiti nella scrittura autobiografica

• l’inquietudine per l’incertezza del presente

La polemica antiborghese

• la feroce critica contro la borghesia milanese del primo dopoguerra

• l’irrisione dei valori di una classe sociale ipocrita e perbenista

Al cuore della letteratura - volume 6
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Dal Novecento a oggi