Al cuore della letteratura - volume 6

Il primo Novecento – L'opera: Il canzoniere

 T6 

Ritratto della mia bambina

Gli affetti familiari sono al centro di molte liriche di Saba: in questa delicatissima poesia (compresa nella sezione Cose leggere e vaganti, 1920) compare la figlia Linuccia.


METRO Endecasillabi sciolti.

        La mia bambina con la palla in mano,
        con gli occhi grandi colore del cielo
        e dell’estiva vesticciola: «Babbo
        – mi disse – voglio uscire oggi con te».
5     Ed io pensavo: Di tante parvenze
        che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
        posso la mia bambina assomigliare.
        Certo alla schiuma, alla marina schiuma
        che sull’onde biancheggia, a quella scia
10   ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
        anche alle nubi, insensibili nubi
        che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
        e ad altre cose leggere e vaganti.

      Dentro il testo

I contenuti tematici

La bambina ha chiesto al padre di uscire con lui, ma nel testo non si dice se l’uomo risponde: la domanda resta in sospeso, dando luogo a una divagazione con cui il poeta si sofferma a pensare a quali, fra le tante “apparenze” che compongono il mondo, possa paragonare la figlia.
Egli ritrova la grazia lieve e fragile della sua bambina nelle cose leggere e vaganti (v. 13) che esistono in natura: la schiuma delle onde marine, il fumo che sale dai tetti delle case, le nuvole che si formano e si dissolvono in cielo. È attraverso queste immagini che il poeta traccia il suo affettuoso ritratto della figlia Linuccia: un ritratto non realistico, ma tutto fatto di “dissolvenze”.

Le scelte stilistiche

Il senso di levità comunicato dalla figura della bambina è espresso dalla struttura stessa del componimento, che con l’espediente della sospensione e della divagazione fornisce il quadro etereo e indefinito entro cui sono descritte le cose leggere e vaganti che il poeta associa alla figlia.

 >> pag. 535 

Queste si raggruppano nella seconda parte del testo in una sorta di climax* della leggerezza, che dall’elemento liquido (la schiuma del mare, v. 8) conduce prima a quello gassoso (il fumo e le nuvole) e infine alla dissolvenza luminosa e azzurra del chiaro cielo (v. 12). L’ultimo verso, con la sua indefinitezza, lascia spazio all’immaginazione.

A dominare il testo sono principalmente due colori: l’azzurro (il cielo, gli occhi della bambina, il suo vestitino, il fumo che esce dai comignoli) e il bianco (la schiuma del mare, le nubi); entrambi evocano immagini «riferibili sostanzialmente a due campi semantici: quello della leggerezza/luminosità e quello della mutevolezza/inconsistenza» (Costa). Il ritmo poetico del componimento è ottenuto tramite alcune inversioni* sintattiche e due epifore* (le parole schiuma e nubi, ripetute due volte nello stesso verso, rispettivamente al v. 8 e al v. 11). Sono anche presenti una figura etimologica* (si fanno e disfanno, v. 12) e diverse allitterazioni*.

      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 Il poeta paragona la figlia a cose


  •   A   inconsistenti e ingannevoli.
  •     ostiche e incomprensibili.
  •     indefinite e impalpabili.
  •     antiche e periture.

ANALIZZARE

2 Elenca le inversioni sintattiche e le allitterazioni presenti nel testo.


INTERPRETARE

3 Quale effetto espressivo produce l’inserimento del discorso diretto con la battuta della figlia? Contribuisce a innalzare o ad abbassare il tono? Argomenta la tua risposta.


PRODURRE

4 Facendo riferimento alla poetica di Saba e confrontando questa poesia con A mia moglie (► T3, p. 526), spiega, in un testo espositivo di circa 20 righe, l’attitudine dell’autore a paragonare le persone care a elementi della natura (animali o cose inanimate) semplici e comuni.


Al cuore della letteratura - volume 6
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Dal Novecento a oggi