venirgli dal cervello, l’arte, di qualche cosa che doveva venirgli di fuori, la fortuna,
il successo, come se l’età delle belle energie per lui non fosse tramontata.
Angiolina, una bionda dagli occhi azzurri grandi, alta e forte, ma snella e flessuosa,
il volto illuminato dalla vita, un color giallo di ambra soffuso di rosa da
40 una bella salute, camminava accanto a lui, la testa china da un lato come piegata
dal peso del tanto oro7 che la fasciava, guardando il suolo ch’ella ad ogni passo
toccava con l’elegante ombrellino come se avesse voluto farne scaturire un commento
alle parole che udiva. Quando credette di aver compreso disse: «Strano!»,
timidamente guardandolo sottecchi. «Nessuno mi ha mai parlato così». Non aveva
45 compreso e si sentiva lusingata al vederlo assumere un ufficio8 che a lui non spettava,
di allontanare da lei il pericolo. L’affetto ch’egli le offriva ne ebbe l’aspetto di
fraternamente dolce.
Fatte quelle premesse, l’altro si sentì tranquillo e ripigliò un tono più adatto
alla circostanza. Fece piovere sulla bionda testa le dichiarazioni liriche che nei
50 lunghi anni il suo desiderio aveva maturate e affinate, ma, facendole, egli stesso le
sentiva rinnovellare9 e ringiovanire come se fossero nate in quell’istante, al calore
dell’occhio azzurro di Angiolina. Ebbe il sentimento che da tanti anni non aveva
provato, di comporre, di trarre dal proprio intimo idee e parole: un sollievo che
dava a quel momento della sua vita non lieta, un aspetto strano, indimenticabile,
55 di pausa, di pace. La donna vi entrava! Raggiante di gioventù e bellezza ella doveva
illuminarla tutta facendogli dimenticare il triste passato di desiderio e di solitudine
e promettendogli la gioia per l’avvenire ch’ella, certo, non avrebbe compromesso.
Egli s’era avvicinato a lei con l’idea di trovare un’avventura facile e breve, di
quelle che egli aveva sentito descrivere tanto spesso e che a lui non erano toccate
60 mai o mai degne di essere ricordate. Questa s’era annunziata proprio facile e breve.
L’ombrellino era caduto in tempo per fornirgli un pretesto di avvicinarsi ed
anzi – sembrava malizia! – impigliatosi nella vita trinata10 della fanciulla, non se
n’era voluto staccare che dopo spinte visibilissime. Ma poi, dinanzi a quel profilo
sorprendentemente puro, a quella bella salute – ai rétori11 corruzione e salute
65 sembrano inconciliabili – aveva allentato12 il suo slancio, timoroso di sbagliare e
infine s’incantò ad ammirare una faccia misteriosa dalle linee precise e dolci, già
soddisfatto, già felice.
Ella gli aveva raccontato poco di sé e per quella volta, tutto compreso del13
proprio sentimento, egli non udì neppure quel poco. Doveva essere povera, molto
70 povera, ma per il momento – lo aveva dichiarato con una certa quale superbia –
non aveva bisogno di lavorare per vivere. Ciò rendeva l’avventura anche più gradevole,
perché la vicinanza della fame turba là dove ci si vuol divertire. Le indagini di
Emilio non furono dunque molto profonde ma egli credette che le sue conclusioni
logiche, anche poggiate su tali basi, dovessero bastare a rassicurarlo. Se la fanciulla,
75 come si sarebbe dovuto credere dal suo occhio limpido, era onesta, certo non sarebbe
stato lui che si sarebbe esposto al pericolo di depravarla;14 se invece il profilo
e l’occhio mentivano, tanto meglio. C’era da divertirsi in ambedue i casi, da pericolare15
in nessuno dei due.