L’estetismo dannunziano
Il culto della bellezza, la teorizzazione dell’arte per l’arte, l’identificazione di arte e vita sono aspetti che già prima di d’Annunzio avevano segnato la cultura decadente europea di fine secolo e l’opera di poeti simbolisti e parnassiani.
Il poeta interpreta l’Estetismo nella prima fase della sua ricerca artistica, che culmina con la stesura del Piacere: come per molte altre componenti, l’assimilazione di questa poetica nasce da una grande capacità di assorbire linee e indirizzi della cultura europea, rielaborati poi in modo personale. Tutta l’opera di d’Annunzio è infatti caratterizzata da una sorta di saccheggio: egli legge, copia, cita, riprende, accumula espressioni e immagini che trova nei classici latini, nelle raccolte dei poeti italiani delle origini (anche quelli minori) e soprattutto nei testi degli scrittori francesi e inglesi contemporanei.