Al cuore della letteratura - volume 5

Il secondo Ottocento – L'opera: Myricae

 T19 

Novembre


A novembre, poco dopo la ricorrenza del giorno dei morti, durante la cosiddetta “estate di San Martino” le giornate sono spesso limpide e il clima così mite che per un istante si ha la sensazione di non essere in autunno, ma in una luminosa e dolce giornata primaverile. Per Pascoli – che parte dai dati naturalistici per caricarli di significati simbolici – non si tratta però che di un’illusione: il silenzio greve della natura e un lontano cadere di foglie suggeriscono l’idea di un lento, freddo e inesorabile declinare della vita.


METRO Strofe saffiche, formate da 3 endecasillabi e 1 quinario.

        Gemmea l’aria, il sole così chiaro
        che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
        e del prunalbo l’odorino amaro
        senti nel cuore…

5     Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
        di nere trame segnano il sereno,
        e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
        sembra il terreno.

        Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
10   odi lontano, da giardini ed orti,
        di foglie un cader fragile. È l’estate,
        fredda, dei morti.

      Dentro il testo

I contenuti tematici

Le apparenze della natura ingannano lo spettatore: sembra primavera, invece siamo alle soglie dell’inverno. Le piante sono secche, il cielo vuoto, la terra sotto i passi produce un suono quasi tombale, il vento trascina le foglie cadute, la luce del sole illumina una scena che, a ben guardare, è statica e gelida. Il componimento è tutto incentrato sul «motivo ricorrente dell’inganno dei sensi di fronte alle labili parvenze d’una realtà contraddittoria e indecifrabile, che nel suo intimo sembra celare solo caducità e vuoto» (Nava).

Le scelte stilistiche

Il testo si basa su una struttura bipartita, che contrappone la prima strofa alle successive. Attraverso i particolari del paesaggio – la luce del sole, i colori (il bianco degli albicocchi e del prunalbo), il profumo amarognolo dei biancospini in fiore (l’odorino amaro, v. 3) – la prima strofa sembra delineare un quadro primaverile e lieto. La sensazione di serenità è percepita attraverso i sensi: l’espressione ambigua ricerchi (v. 2) e senti nel cuore (v. 4) attesta la trasfigurazione della realtà naturale operata dalla memoria e dall’immaginazione, preparando lo svelamento dell’illusione.
Infatti il quadro positivo viene smentito subito dopo dall’avversativa, in posizione di forte rilievo, all’inizio della seconda strofa (Ma, v. 5), che comincia così all’insegna di un brusco stacco. Qui il colore nero (nere trame, v. 6) si contrappone alle “macchie di bianco” della prima strofa; l’aria gemmea (v. 1) viene sostituita da un cielo vuoto (v. 7); il cupo rumore del terreno percosso rimanda un’eco lugubre.
La terza strofa, infine, è tutta incentrata su notazioni uditive: un unico, profondo silenzio (sono assenti i rumori della natura primaverile), interrotto soltanto dal fruscio delle foglie cadenti. L’ultima frase del componimento (È l’estate, / fredda, dei morti, vv. 11-12) suggella, attraverso un ossimoro* (estate fredda), la sua tematica funebre: al di là delle apparenze iniziali, la sostanza del paesaggio è di freddo e di morte. “Estate dei morti” è espressione popolare per indicare l’estate di San Martino, ma il poeta la carica dei risvolti legati alla propria luttuosa esperienza familiare.

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      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 Attribuisci un breve titoletto a ciascuna delle tre strofe.

ANALIZZARE

2 Fornisci lo schema delle rime.


3 Come possiamo definire la sintassi del componimento? Sono presenti ellissi? Se sì, quali?


4 Individua gli enjambement e spiegane gli esiti espressivi.


5 Trova nel testo eventuali espressioni fonosimboliche.


6 Quali vocaboli nella seconda strofa lasciano presagire il motivo della morte su cui poi sarà incentrata la terza?

INTERPRETARE

7 A tuo parere, perché Pascoli qui come in altre poesie rappresenta paesaggi nebbiosi e autunnali?

PRODURRE

8 Facendo riferimento anche agli altri testi letti, sviluppa il seguente tema in un testo espositivo di circa 40 righe: “Situazioni atmosferiche, fenomeni meteorologici e loro risvolti simbolici nelle poesie di Myricae”.


Al cuore della letteratura - volume 5
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Il secondo Ottocento