Documento 1
In questo brano, tratto dal capitolo 7 dei Malavoglia, Giovanni Verga insiste sulla dimensione
corale del villaggio.
Nel villaggio successe una casa del diavolo1 quando volevano mettere il dazio sulla
pece. La Zuppidda, colla schiuma alla bocca, salì sul ballatoio, e si mise a predicare
ch’era un’altra bricconata di don Silvestro, il quale voleva rovinare il paese, perché
non l’avevano voluto per marito: non lo volevano nemmeno per compagno alla
5 processione, quel cristiano, né lei né sua figlia! Comare Venera, quando parlava
del marito che doveva prendere sua figlia, pareva che la sposa fosse lei. Mastro Turi
avrebbe chiuso bottega, diceva, ma voleva vedere poi come avrebbe fatto la gente
a mettere le barche in mare, che si sarebbero mangiati per pane gli uni cogli altri.2
Allora le comari si affacciarono sull’uscio colle conocchie3 in mano a sbraitare che
10 volevano ammazzarli tutti, quelli delle tasse, e volevano dar fuoco alle loro cartacce,
e alla casa dove le tenevano. Gli uomini, come tornavano dal mare, lasciavano
gli arnesi ad asciugare, e stavano a guardare dalla finestra la rivoluzione che facevano
le mogli.
[…]
Il vino buono faceva vociare, e il vociare metteva sete, intanto che non avevano
15 aumentato il dazio sul vino; e quelli che avevano bevuto levavano i pugni in aria,
colle maniche della camicia rimboccate, e se la prendevano persin colle mosche
che volavano.
«Questa è come una festa per Santuzza!» dicevano. Il figlio della Locca, il quale
non aveva denari per bere, gridava lì fuori dell’uscio che voleva farsi ammazzare
20 piuttosto, ora che lo zio Crocifisso non lo voleva più nemmeno a mezza paga, per
quel suo fratello Menico che s’era annegato coi lupini. Vanni Pizzuto aveva anche
chiuso la bottega, perché nessuno andava più a farsi radere, e portava il rasoio in
tasca, e vomitava improperi da lontano, e sputava addosso a coloro che se ne andavano
pei fatti loro, coi remi in collo, stringendosi nelle spalle.
25 «Quelli sono carogne, che non gli importa un corno della patria!» sbraitava
don Franco, tirando il fumo della pipa come se volesse mangiarsela. «Gente che
non muoverebbe un dito pel suo paese».
«Tu lasciali dire!» diceva padron ’Ntoni a suo nipote, il quale voleva rompere il
remo sulla testa a chi gli dava della carogna: «colle loro chiacchiere non ci danno
30 pane, né ci levano un soldo di debito dalle spalle».