Antologia della Divina Commedia

CANTO VI Inferno 3 Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la pietà d i due cognati, che di trestizia tutto mi confuse, [1-3] Quando ripresi coscienza (Al tornar de la mente), perduta (che si chiuse) di fronte (dinanzi) alla sofferenza (pietà) per i due cognati, che mi aveva completamente scosso (che tutto mi confuse) riempiendomi di dolore (trestizia), 6 novi tormenti e novi tormentati mi veggio intorno, come ch io mi mova e ch io mi volga, e come che io guati. [4-6] nuovi tormenti e nuovi dannati (tormentati) mi vedo intorno, in qualunque direzione io (come ch io) mi muova e mi rivolga e dovunque io guardi (guati). 9 Io sono al terzo cerchio, de la piova etterna, maladetta, fredda e greve; regola e qualità mai non l è nova. [7-9] Io sono al terzo cerchio, [quello] della pioggia (piova) eterna, mandata da Dio come maledizione (maladetta), fredda e opprimente (greve); intensità (regola) e consistenza [della pioggia] non cambiano mai (mai non l è nova). 12 Grandine grossa, acqua tinta e neve per l aere tenebroso si riversa; pute la terra che questo riceve. [10-12] Una spessa (grossa) grandine, acqua sporca (tinta) e neve cadono (si riversa) attraverso l aria oscura (l aere tenebroso); la terra che riceve tutto questo emana fetore (pute = puzza). 15 Cerbero, fiera crudele e diversa, con tre gole caninamente latra sovra la gente che quivi è sommersa. [13-15] Cerbero, belva (fiera) crudele e mostruosa (diversa), con tre gole latra come un cane (caninamente) sopra la gente qui immersa [nel fango]. 18 Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, e l ventre largo, e unghiate le mani; graffia li spirti ed ingoia e disquatra. [16-18] Ha gli occhi rossi, la barba unta e nera (atra), il ventre largo, le mani con artigli; graffia i dannati (spirti), li mastica (ingoia) e li squarta (disquatra). PERSONAGGI CERBERO Nella mitologia classica era un cane con tre teste ricoperte di serpi e con coda di serpente. Posto a guardia del regno dei morti, doveva impedire che le ombre risalissero in quello dei vivi. Dante lo conosceva soprattutto per il racconto di Virgilio: nel Libro VI dell Eneide, la Sibilla che guida Enea nel regno dei morti mette a tacere il terribile mostro gettando nelle sue fauci una focaccia di farina, miele ed erbe soporifere, che lo fanno addormentare. 1-3. Al tornar de la mente ... mi confuse: al termine del canto precedente Dante era svenuto, sopraffatto dal sentimento di pietà e dal coinvolgimento emotivo per il peccato dei due cognati Paolo e Francesca. Risvegliatosi, si ritrova nel cerchio successivo. 4-6. novi tormenti ... io guati: la terzina è tutta costruita sulla tecnica della ripetizione*, sia nella descrizione delle azioni di Dante, sia nella presentazione dell oggetto della sua visione: novi tormenti e novi tormentati (oggetto della visione); mi veggio... guati (azione del vedere/guardare di Dante); mi mova... mi volga (azioni del corpo di Dante Dante ne fa un mostro di forma diversa, più simile a un demone antropomorfo con triplice testa canina che a un cane vero e proprio. Il Cerbero dantesco è un demone-guardiano che ha l incarico di controllare i prigionieri del terzo cerchio e di dilaniarli con i suoi artigli. Nella cultura medievale il cane era considerato un animale vorace, sempre affamato: per questo motivo Dante fa sorvegliare i golosi da Cerbero. compiute per favorire la percezione visiva). Tali ripetizioni servono al poeta per rimarcare con forza l orrore infernale nel quale si trova. una tecnica che, come vedremo, ritornerà più volte nel canto. 8. etterna ... greve: verso composto di soli quattro aggettivi, due a indicare qualità astratte (etterna, cioè senza fine, e maledetta, cioè mandata da Dio come una maledizione, al contrario della pioggia che cade nel mondo dei vivi, che ha effetti benefici); due a descrivere qualità concrete (fredda, greve). La sequenza suggerisce dunque al lettore l atrocità della pena sia nella sua dimensione materiale (la grandine fredda e pesante) sia in quella psicologica (eterna e punitiva). 13. Cerbero: il mostro che, nella mitologia classica, controllava l ingresso dell Ade, il regno dei morti. Dante rielabora la figura aggiungendovi elementi antropomorfi, come la barba e le mani (X Personaggi). 18. graffia ... disquatra: in un solo verso compaiono ben tre verbi, a indicare le malefiche azioni compiute da Cerbero per accentuare la sofferenza degli spiriti qui puniti. Il verso 18 completa la presentazione di questo luogo infernale iniziata con la descrizione della pioggia al verso 8, anch esso tutto costruito sulla quantità, con l uso di quattro aggettivi. 55

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