Nella Commedia... e oltre

Nella Commedia... e oltre I viaggi letterari La lirica amorosa francese del Medioevo Nel V canto dell Inferno Dante riflette sulla tradizione della poesia amorosa che da circa tre secoli costituiva il genere più importante della letteratura laica europea. Nelle corti della Francia meridionale infatti, già alla fine dell XI secolo, era nata la poesia amorosa in volgare. Guglielmo IX duca d Aquitania fu tra i primi a scrivere liriche dedicate alle donne da lui amate, ricordando le sue passioni e le sue avventure: Donna non fa peccato mortale / se ama un leale cavaliere... incontrai la moglie di don Guarino / e mi condusse nella sua stanza, al caldo. / Sappiate che mi diede il bene e il piacere...; oppure a scrivere: Ancora mi ricordo d un mattino / che facemmo la pace tra noi due / Dio mi conceda ancor tanto di vita / che sotto il suo mantello possa metter le mani! Si tratta di amori passionali e carnali vissuti sia con intensa emozione sia come gioco erotico. Amori collocati nella vita della corte, segreti in quanto solitamente adulterini, anche perché i matrimoni erano in genere decisi dalle famiglie per motivi di interesse politico o dinastico e quindi i signori e le donne delle corti vivevano poi i propri sentimenti al di fuori del rapporto matrimoniale. Questi dati spiegano tutta una serie di elementi che ritornano nella lirica del tempo: il senhal, ovvero il nome di fantasia che il poeta dona all amata per poterla celebrare senza renderla riconoscibile; In primo piano l attenzione a non farsi scoprire per evitare l azione delle malelingue; il tema dell incontro furtivo ecc. Ma con il tempo ecco che l amore cantato da questi poeti muta: diventa un puro vagheggiamento sentimentale, desiderio non corrisposto per una donna irraggiungibile, che viene omaggiata come un signore feudale al quale si deve obbedienza oppure venerata come una specie di santa, definendo una sorta di culto personale che serve a perfezionare l animo dell amante. Scrive Bernart de Ventadorn: Sempre uguale è il mio cuore / sempre uguale e non si cambia: / una sola desidero, una sola ho sempre desiderato / e mai da lei non ebbi gioia. Ma che ci potesse sempre essere la prospettiva del premio di tanta devozione, il bacio o l amplesso, questa poesia non lo aveva praticamente mai negato. Dante sembra rendersi conto di questa pericolosa oscillazione, visto che la sua poesia giovanile aveva celebrato la donna angelo ma aveva conosciuto anche accenti di vera passione. Nel narrare la passione di Paolo e Francesca vuole denunciare i rischi di una cultura che finisce in ogni caso per mettere la passione amorosa prima delle leggi della morale e dell amore per Dio. L amante sale in una cesta verso il balcone dell amata, miniatura, 1304. Il verso Amor ch a nullo amato amar perdona... pop! Il verso Amor ch a nullo amato amar perdona è uno dei più famosi di tutta la storia della poesia mondiale. Dante lo formulò probabilmente sulla base di alcuni passi del trattato De amore (Sull amore) di Andrea Cappellano, in particolare quello in cui si legge che «l amore non può negare nulla all amore (Amor nil posset amori denegari). Il poeta fiorentino fa proclamare questo principio a Francesca, che lo usa quasi per giustificare il suo peccato: Dante riteneva invece che la ragione potesse controllare le passioni e dunque distinguere tra gli amori da contraccambiare e da rifiutare. Ma il verso ha una tale forza espressiva che in genere è stato recepito dai lettori come un proclama sull ineluttabile forza della passione amorosa. Ed è un verso talmente vivo nella memoria collettiva che vari autori di canzoni di musica pop tardo-no- vecentesca lo hanno riutilizzato o imitato o ricordato. Lo cita quasi per intero Antonello Venditti nella canzone Ci vorrebbe un amico (1984) dove, raccontando della fine del proprio matrimonio, scrive: «Amor che a nullo amato amore, amore mio perdona . Lo ricorda anche Jovanotti in Serenata rap (1994), cantando: «Amor che a nullo amato amar perdona / porco cane / lo scriverò sui muri e sulle metropolitane / di questa città . E anche Raf in Un tempo indefinito (2011) riprende il celebre verso dantesco scrivendo: «e se amor ch a nullo amato amar perdona / alla porta dell inferno busserei / per poterti amare, per vederti . Recentemente anche Gianna Nannini ha dichiarato che nella canzone Ogni tanto il passaggio «Amor che nulla hai dato al mondo le è stato «forse ispirato per assonanza da quel passo magnifico nell Inferno di Dante . 51

Antologia della Divina Commedia
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