Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 120 Ma dimmi: al tempo d i dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri? . [118-120] Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri attraverso quali segni (a che) e in che modo amore vi concedette di conoscere i vostri desideri [ancora] incerti (dubbiosi)? . 123 E quella a me: «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e ciò sa l tuo dottore. [121-123] E quella a me: «Non c è dolore maggiore che ricordare il tempo felice quando si è nella sofferenza (ne la miseria); e questo lo sa il tuo maestro (dottore). 126 Ma s a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice. [124-126] Ma se tu hai tanto desiderio (affetto) di conoscere l origine (prima radice) del nostro amore, racconterò (dirò) come uno che piange mentre parla (piange e dice). 129 Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. [127-129] Un giorno leggevamo per divertimento (diletto) di Lancillotto, e di come l amore lo prese (strinse); eravamo soli e senza alcun presentimento (sospetto) [di quello che stava per accadere]. 132 Per più f ate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. [130-132] Più volte quella lettura ci spinse a guardarci negli occhi (li occhi ci sospinse) e ci fece impallidire (scolorocci il viso); ma solo uno fu il punto che ci fece perdere il controllo (ci vinse). 135 Quando leggemmo il dis ato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, [133-135] Quando leggemmo che le desiderate labbra (riso) [di Ginevra] venivano baciate (basciato) da un tale (cotanto) amante [Lancillotto], questi [Paolo], che non sarà (fia) mai più da me separato (diviso), 138 la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante . [136-138] mi baciò (basciò) la bocca tutto tremante. Quel libro e il suo autore furono per noi come Galeotto [fu per Lancillotto e Ginevra]: quel giorno non andammo più avanti nella lettura . 141 Mentre che l uno spirto questo disse, l altro piang a; sì che di pietade io venni men così com io morisse. [139-141] Mentre una delle due anime (l uno spirto) raccontava (disse) questo, l altra piangeva, al punto che (sì che) per la compassione (di pietade) io persi i sensi (venni men) come se stessi morendo (com io morisse). 142 E caddi come corpo morto cade. [142] E caddi come cade un corpo morto. 118-120. dolci sospiri ... dubbiosi desiri: Dante si riferisce all inizio della passione amorosa. Si noti l isocolo* dolci sospiri, / [...] dubbiosi disiri. 123. e ciò sa l tuo dottore: cioè Virgilio, che, come Francesca e a differenza di Dante, conosce il peso della dannazione eterna e il dolore che essa provoca al ricordo della vita terrena. 128. di Lancialotto: Lancillotto è uno dei più famosi eroi della letteratura cavalleresca medievale. Paladino della Tavola Rotonda, il gruppo di guerrieri riuniti attorno ad Artù, si innamorò della moglie 48 del re, Ginevra. Nel Lancelot du Lac, un romanzo in antico francese, si narrava appunto l episodio del bacio tra Lancillotto e Ginevra. Dante ieri e oggi 137. Galeotto fu: Galeotto era il siniscalco della regina Ginevra, cioè il fedele servitore addetto all amministrazione del palazzo. Nei romanzi medievali egli ricopriva il ruolo di intermediario tra Ginevra e Lancillotto, aiutando i due amanti a riconoscere il loro reciproco amore. In questo passo, Francesca afferma che il libro che stava leggendo con Paolo ha svolto lo stesso ruolo che nel libro svolgeva Galeotto. La formula galeotto fu è così divenuta proverbiale per indicare un individuo ma anche una cosa o una situazione che favorisce l accendersi della passione amorosa fra due persone. 138. quel giorno avante: Francesca, per pudore, non racconta quel che accadde in seguito (cioè il divampare della passione d amore), ma lo lascia intendere attraverso una raffinata reticenza, affermando che dopo il primo bacio smisero definitivamente di leggere.

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