Antologia della Divina Commedia

CANTO V Inferno 69 Vedi Parìs, Tristano ; e più di mille ombre mostrommi e nominommi a dito, ch amor di nostra vita dipartille. [67-69] Vedi Paride, Tristano ; e più di mille anime mi mostrò (mostrommi) e mi nominò (nominommi), indicandole col dito, [anime] che l amore separò dalla vita (dipartille = le dipartì) [cioè le uccise]. 72 Poscia ch io ebbi l mio dottore udito nomar le donne antiche e cavalieri, pietà mi giunse, e fui quasi smarrito. [70-72] Dopo (Poscia) che ebbi ascoltato il mio maestro (dottore) nominare (nomar) le donne vissute nei tempi antichi e i cavalieri, giunse in me un senso di compassione (pietà), e quasi svenni (fui quasi smarrito). 75 I cominciai: «Poeta, volontieri parlerei a quei due che nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri . [73-75] Cominciai: «Poeta, parlerei volentieri a quei due che si muovono (vanno) insieme e sembrano essere così leggeri nel vento . 78 Ed elli a me: «Vedrai quando saranno più presso a noi; e tu allor li priega per quello amor che i mena, ed ei verranno . [76-78] Ed egli a me: «Potrai farlo (Vedrai) quando saranno più vicini a noi; e tu allora pregali per quell amore che li (i) conduce (mena) e loro (ei) verranno . 81 Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: «O anime affannate, venite a noi parlar, s altri nol niega! . [79-81] Non appena (Sì tosto) il vento li spinse (li piega) verso di noi, parlai (mossi la voce): «Oh anime sofferenti, venite a parlare con noi, se qualcun altro [Dio] non lo vieta! . 84 Quali colombe dal disio chiamate con l ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l aere, dal voler portate; [82-84] Come colombe [che] spinte (chiamate) al dolce nido dal desiderio attraversano l aria (vegnon per l aere) con le ali alzate e ferme, condotte (portate) dal loro volere; 87 cotali uscir de la schiera ov è Dido, a noi venendo per l aere maligno, sì forte fu l affett oso grido. [85-87] così (cotali) uscirono dalla schiera in cui c è Didone, venendo verso di noi attraverso (per) l aria malvagia (maligno), tanto (sì) efficace (forte) fu il [mio] richiamo (grido) pieno di affetto (affett oso). de, è il più valoroso dei guerrieri greci. Nel poema di Omero non si fa cenno alle sue vicende sentimentali, ma già in Ovidio e poi in alcuni romanzi medievali si narrava di come l eroe si fosse innamorato di Polissena, una delle figlie del re di Troia Priamo, e che per questo fosse caduto nell agguato in cui era stato ucciso. 67. Parìs: Paride, figlio di Priamo, re di Troia, fece innamorare di sé la bellissima Elena e la rapì, portandola in patria e scatenando di conseguenza la guerra nella quale lui stesso morì. 67. Tristano: personaggio di un famoso racconto medievale, ripreso in vari romanzi del tempo (dal Tristan et Iseut di Béroul al Tristan di Gottfried von Strassburg). Si innamorò di Isotta, moglie dello zio, re Marco di Cornovaglia. 71. le donne antiche e cavalieri: la formula comparirà di nuovo, quasi identica, nel Purgatorio (XIV, v. 109), sempre in riferimento al mondo cavalleresco medievale, di cui esprime in estrema sintesi gli ideali. Ariosto la riprenderà nel celebre incipit del suo Orlando furioso: «Le donne, i cavallier, l arme, gli amori, / le cortesie, l audaci imprese io canto (vv. 1-2). 75. leggieri: Dante scorge due anime che, rispetto a tutti gli altri dannati del cerchio, sembrano leggere : è solo un impressione del Dante-personaggio, ma serve a presentare le figure che stiamo per incontrare in un atmosfera di grazia e delicatezza. 80. affannate: la parola con cui Dante si rivolge alle due anime aveva un particolare significato nella poesia del Duecento: indicava, infatti, specificamente le sofferenze d amore. I poeti italiani l avevano fatta propria leggendo i lirici provenzali del secolo precedente, per i quali il termine afan indicava appunto le pene d amore. Anche questa parola è segno della delicatezza con la quale Dante-personaggio si rivolge alle due anime, e con cui Dante-poeta vuole caratterizzare tutto l episodio. 82-84. Quali colombe ... portate: è la terza similitudine* ispirata al volo degli uccelli: le due anime si muovono nell aria come due colombi che volano verso il loro dolce nido. Dopo i paragoni con gli stornelli (vv. 40-42) e le gru (vv. 46-48), Dante ricorre ancora all immagine di volatili, conferendo all episodio grazia e stabilendo una costante stilistica che attraversa tutto il canto. 45

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