Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 3 «Poscia che Costantin l aquila volse contr al corso del ciel, ch ella seguio dietro a l antico che Lavina tolse, [1-3] Dopo che Costantino rivolse (volse) l aquila in senso contrario (contr ) al corso del cielo, [il corso] che ella seguì (seguio) dietro a quell antico [Enea] che prese (tolse) Lavinia [per moglie], 6 cento e cent anni e più l uccel di Dio ne lo stremo d Europa si ritenne, vicino a monti de quai prima uscìo; [4-6] per cento e cento anni e più l uccello di Dio rimase (si ritenne) nella parte estrema (stremo) dell Europa, vicino ai monti dai quali (de quai ) era in origine ( prima) uscito (uscìo); 9 e sotto l ombra de le sacre penne governò l mondo lì di mano in mano, e, sì cangiando, in su la mia pervenne. [7-9] e sotto l ombra delle sacre penne governò il mondo lì [in Oriente] [portata] di mano in mano e, così cambiando (sì cangiando) [i portatori], arrivò ( pervenne) sulla mia [mano]. 12 Cesare fui e son Iustin ano, che, per voler del primo amor ch i sento, d entro le leggi trassi il troppo e l vano. [10-12] Fui imperatore (Cesare) e sono Giustiniano, che, per volontà (voler) dello Spirito Santo (primo amor) che io (i ) percepisco (sento), da dentro le leggi tolsi (trassi) ciò che era superfluo (il troppo) e ciò che era inutile ( l vano). 15 E prima ch io a l ovra fossi attento, una natura in Cristo esser, non piùe, credea, e di tal fede era contento; [13-15] E prima che mi dedicassi (fossi attento) a quest opera (ovra), credevo (credea) [che] in Cristo ci fosse (esser) una sola (una) natura, non di più (piùe), ed ero soddisfatto (era contento) di questa credenza (fede); GIUSTINIANO PERSONAGGI Giustiniano I, imperatore d Oriente (482-565), salì al trono nel 527 succedendo allo zio Giustino I e vi rimase no alla morte. Condusse numerose campagne militari per ristabilire l autorità imperiale in Africa e in Occidente contro vandali e goti. Sposò Teodora, donna di bassa condizione sociale, ma bella e intelligente, ritratta 1. Costantin: si tratta di Costantino I, detto il Grande, nato probabilmente nel 280, a capo dell Impero romano dal 306 al 337. Emanò nel 313 il famoso Editto di Milano, decreto di tolleranza verso i cristiani. Diede il suo nome all antica Bisanzio quando nel 326 vi trasferì la capitale dell impero. 1-2. l aquila ciel: Costantino trasportò la sede dell impero simboleggiato dall aquila, presente sugli stendardi degli eserciti da Roma a Costantinopoli, da Occidente a Oriente, in direzione contraria al percorso seguito dal Sole. Contr al corso del ciel significa anche contro la volontà del cielo : dopo questo spostamento, infatti, l impero cominciò a declinare. 3. dietro tolse: l aquila aveva viaggiato nelle mani di Enea, sposo di Lavinia (figlia del re Latino), verso il Lazio, da Oriente a Occidente. Enea è il mitico eroe troiano celebrato nell Eneide di Virgilio che, fuggito da Troia ormai espugnata dagli achei, giunse nel Lazio e combatté contro le popolazioni 278 anche nei mosaici della basilica di San Vitale a Ravenna. La fama di Giustiniano, tuttavia, è legata soprattutto al riordino e alla revisione del diritto romano nel Corpus iuris civilis: tale raccolta di leggi è stata alla base del diritto occidentale almeno no a Napoleone. locali per creare i presupposti della fondazione di Roma. Tolse è un latinismo* che significa prendere in moglie . 4-6. cento uscìo: dapprima Enea trasportò le insegne del potere imperiale da Oriente (Troia) verso Occidente (coste del Lazio), poi Costantino le riportò in Oriente con uno spostamento contrario (da Occidente) dove rimasero per oltre duecento anni (cento e cent anni). Dante-autore, indotto in errore dalle sue fonti, fornisce però una cronologia imprecisa: tra lo spostamento della capitale dell impero a Costantinopoli (326 d.C.) e la salita al trono di Giustiniano (527), infatti, trascorsero appena duecento anni e non più. L aquila è indicata come uccel di Dio perché, secondo la concezione dantesca, l impero sarebbe stato voluto da Dio per mettere pace nel mondo e prepararlo alla nascita di Cristo. 7-9. e sotto pervenne: l aquila governò su un immenso impero passando nelle mani di vari imperatori, finché giunse in quelle di Giustiniano. Essa esercitò il proprio potere secondo un divino disegno provvidenziale, in funzione del quale gli uomini furono soltanto strumenti. 10-12. Cesare vano: in vita imperatore di Costantinopoli (Cesare fui), ora, in Paradiso, è soltanto l anima di Giustiniano (X Personaggi). Per ispirazione divina risistemò nel Corpus iuris civilis il diritto romano, eliminando le norme ridondanti (troppo) e ormai inutili (vano), adeguandolo agli usi e costumi correnti in quel momento storico. Si noti al verso 10 la struttura chiastica Cesare (sostantivo) + fui (verbo); son (verbo) + Iustin ano (sostantivo) che sottolinea la distanza tra la condizione terrena e quella celeste. 13-15. E prima era contento: prima di dedicarsi all opera legislativa, cioè alla risistemazione del Codice, Giustiniano avrebbe aderito, secondo alcune fonti, all eresia monofisita, che attribuiva a Cristo una sola natura, quella divina, e non anche quella umana.

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