Invito all’arte: Dalla Beatrice trecentesca all’icona dei

Invito all arte Dalla Beatrice trecentesca all icona dei preraffaelliti La figura di Beatrice si staglia, personaggio memorabile eppure sfuggente, in tutta la produzione dantesca, fino a diventare la protagonista dell ultimo canto del Purgatorio e poi guida del poeta nel Paradiso. In un famoso manoscritto miniato della seconda metà del Trecento (fig. 1), che contiene tutto il testo della Commedia su due colonne, in elegante grafia, Dante, vestito di giallo, con un berretto rosso, sembra stupirsi che l elegante Beatrice, dal lungo abito rosa e dalle forme monumentali e imponenti, si stia rivolgendo proprio a lui: la donna gli sta indicando il Sole, ossia Dio, verso cui lo guiderà. La stessa scena ricompare in un manoscritto della fine del Trecento (fig. 2), che contiene il commento del pisano Francesco di Bartolo de Buti alla Commedia dantesca: il poeta e la donna amata compaiono nella miniatura all inizio del quinto canto del Paradiso, dove Beatrice indica lo splendente Sole divino al poeta, rappresentato come molto più anziano, con pochi capelli canuti. Con un deciso salto temporale, molto diverse appaiono le immagini di Beatrice nella pittura ottocentesca e soprattutto nelle opere degli artisti preraffaelliti, appartenenti a un movimento artistico e letterario fondato in Inghilterra nel 1848 che contribuì, come in generale il Romanticismo, a rivalutare l arte italiana del Trecento e del Quattrocento, rifiutando in modo deciso le novità introdotte a partire dal Rinascimento. Dante Gabriel Rossetti, poeta e pittore inglese, ereditò dalla famiglia la passione per l opera del poeta fiorentino e, oltre a tradurre in inglese la Vita Nuova nel 1861, fece di Dante e Beatrice il soggetto di numerose sue composizioni, arrivando a trasfigurare nella donna amata dall autore della Commedia la moglie prematuramente scomparsa, Elizabeth Siddal. Nell olio su tela, completato nel 1870, Beata Beatrix 1. Beatrice guida Dante, miniatura veneta del XIV secolo. Venezia, Biblioteca Marciana, Cod. It. IX, 276 (=6902) canto I, c. 53v. 240 (fig. 3), Beatrice compare nelle fattezze della Siddal immediatamente dopo la morte: a interessare l artista non è più il significato religioso della guida di Dante, ma l amore prematuramente spezzato dalla scomparsa della giovane donna. Una colomba rossa diventa così il simbolo della passione tra i due, mentre un papavero insolitamente bianco allude al veleno con cui la moglie di Rossetti trovò la morte. Una monumentale Beatrice compare anche in un pannello (fig. 4) che doveva decorare una porta in legno, eseguito da Rossetti negli anni Sessanta dell Ottocento, come parte di un trittico che iniziava con il saluto di Beatrice a Firenze e terminava con l incontro nel giardino dell Eden. Con i rossi capelli della Siddal, la donna è pronta a unirsi a Cristo, che sembra aspettarla nell angolo superiore sinistro. La Beatrice terrena, nell angolo opposto, entro una falce di luna crescente, sta così abbandonando le sue fattezze per trasformarsi in una figura universale, fuori dal tempo e dallo spazio.

Antologia della Divina Commedia
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