Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 48 per dicere a Virgilio: «Men che dramma di sangue m è rimaso che non tremi: conosco i segni de l antica fiamma . [46-48] per dire a Virgilio: «Meno di un goccio (dramma) di sangue mi è rimasto (rimaso) che non stia tremando (tremi): riconosco i segni dell antica fiamma . 51 Ma Virgilio n avea lasciati scemi di sé, Virgilio dolcissimo patre, Virgilio a cui per mia salute die mi; [49-51] Ma Virgilio ci (n ) aveva (avea) lasciati privi di lui (sé), Virgilio dolcissimo padre (patre), Virgilio al quale (a cui) per la mia salvezza (salute) mi ero affidato (die mi); 54 né quantunque perdeo l antica matre, valse a le guance nette di rugiada che, lagrimando, non tornasser atre. [52-54] né tutto quello (quantunque) che perdette l antica madre [Eva], fece sì (valse) che le guance pulite (nette) con la rugiada, piangendo (lagrimando), non tornassero nere (atre). 57 «Dante, perché Virgilio se ne vada, non pianger anco, non piangere ancora; ché pianger ti conven per altra spada . [55-57] «Dante, non piangere ancora per il fatto che (perché) Virgilio se ne vada, non piangere ancora, che sarà bene (conven) per te piangere per un altro dolore (spada) . 60 Quasi ammiraglio che in poppa e in prora viene a veder la gente che ministra per li altri legni, e a ben far l incora; [58-60] Come un ammiraglio che a poppa e a prua (prora) viene a vedere coloro (la gente) che governano (ministra) le altre navi (legni) e li incoraggia (incora) a fare bene (a ben far); [61-63] sulla sponda sinistra del carro, quando mi volsi al suono del mio nome, che per (di) necessità qui si registra, 63 in su la sponda del carro sinistra, quando mi volsi al suon del nome mio, che di necessità qui si registra, 66 vidi la donna che pria m appario velata sotto l angelica festa, drizzar li occhi ver me di qua dal rio. [64-66] vidi la donna che prima (pria) mi apparve (appario) velata sotto l angelica festa drizzare gli occhi verso (ver ) di me di qua dal fiume (rio). 46-48. per dicere a Virgilio ... antica fiamma: sono le ultime parole che Dante rivolge a Virgilio, destinate a rimanere senza risposta. Il poeta vuole comunicare alla sua guida quasi come a una madre l incontenibile emozione che prova nel riconoscere Beatrice, ovvero la passione amorosa che ha condizionato la sua vita da quando aveva nove anni; nel farlo, traduce letteralmente un verso dell Eneide (VI, 23), «riconosco i segni dell antica fiamma , quale estremo omaggio al poeta latino. 49-51. Ma Virgilio ... die mi: nel momento del congedo da Virgilio, Dante dopo aver citato un verso dell Eneide omaggia ancora la sua guida ripetendo il suo nome per tre volte in tre versi consecutivi a sottolineare, oltre che la devozione, anche l intenso affetto. 52-54. né quantunque ... tornasser atre: Virgilio è scomparso, e Dante non può trattenersi dal piangere, nonostante abbia la possibilità di contemplare tutte 234 le bellezze del Paradiso terrestre (quelle perdute per il gesto di Eva). La scomparsa di Virgilio ha un chiaro significato allegorico: la ragione umana, che può condurre alla felicità terrena quella che si realizza compiendo il bene e rifiutando il male ha guidato Dante fin sulla cima del Purgatorio; d ora in avanti il pellegrino ha bisogno di un altra guida, la scienza delle cose divine, la Teologia, ovvero Beatrice, per ascendere al Paradiso. 55-57. Dante ... altra spada: Dante viene richiamato da Beatrice unico caso in tutta la Commedia con il proprio nome; il poeta si sente in dovere di giustificare il fatto, ai versi 62-63, attribuendolo solo alla necessità di raccontare in che modo Beatrice si rivolge a lui: mi volsi al suon del nome mio, / che di necessità qui si registra. Si noti la ricchezza retorica dell apostrofe* di Beatrice, che ripete il verbo piangere per tre volte variando il contesto d uso (è la figura retorica della repetitio*), e impiega una metafora*, spada, per indicare la ferita e, di conseguenza, il dolore. 58-60. Quasi ammiraglio ... l incora: per rendere l idea della grande autorevolezza di Beatrice, Dante la paragona a un ammiraglio, ovvero al comandante di una flotta di navi che, passando dalla poppa alla prua della nave ammiraglia , detta ordini e incoraggia i comandanti delle altre navi che gli ubbidiscono. 65. angelica festa: indica la festosa nuvola di fiori con cui Beatrice fa la sua comparsa ai vv. 28-30. 66. di qua dal rio: il Paradiso terrestre è attraversato da due fiumi, il Leté, che fa dimenticare il male commesso a chi vi si bagna, e l Eunoè, che fa ricordare il bene compiuto. Il passaggio nei due fiumi è l ultima fase della purificazione delle anime che hanno attraversato il Purgatorio. Dante si trova al di qua del Leté e vede la processione sulla riva opposta e da lì Beatrice, sopra il carro, si rivolge a lui.

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