Nella Commedia... e oltre

Nella Commedia... e oltre In primo piano L ordinamento morale di Inferno e Purgatorio Nel canto XXVI del Purgatorio Dante incontra le ultime anime penitenti che vedrà nel suo viaggio: si tratta dei lussuriosi, ovvero coloro che eccedettero nella passione per i piaceri sessuali. Ma, all inizio del suo viaggio infernale, il poeta aveva incontrato quali primi veri dannati Paolo e Francesca, proprio due lussuriosi. Dunque i lussuriosi dell Inferno sono i primi della fila dei peccatori, mentre quelli del Purgatorio sono gli ultimi: come si spiega? In verità, se si guarda alla distribuzione delle anime nel primo e nel secondo regno dell oltretomba si scopre qualcosa di davvero interessante. Nel Purgatorio i penitenti sono distribuiti su sette cornici: nella prima si trovano i superbi (perché appunto la Bibbia diceva che la superbia era l origine di tutti i mali); poi vi sono gli invidiosi, gli iracondi, gli accidiosi, quindi gli avari, i golosi e infine i lussuriosi. La punizione dei peccati dei penitenti va dal più grave al meno grave, come già spiegato a pag. 126. La suddivisione segue la categorizzazione dei sette peccati capitali concepiti dalla dottrina cristiana: solo i fedeli, infatti, possono essere salvati e quindi possono espiare i propri peccati. Invece ben diversa è la situazione all Inferno, al quale sono destinati tutti gli esseri viventi non salvati, sia pagani sia cristiani: la morale di rife- I viaggi letterari Hieronymus Bosch, I sette peccati capitali, particolare, 1480 ca. La punizione delle fiamme nell aldilà Per più di mille e duecento anni, dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C., una delle religioni più diffuse nell Oriente fu il Mazdeismo, il culto di Ahura Mazda, dio della luce e del bene, culto proclamato da Zoroastro, profeta e incarnazione di Dio. Nei suoi insegnamenti, alla fine dei tempi, tutti gli uomini resusciteranno e avranno il loro corpo e verranno sottoposti a un rito di purificazione: Allora l Angelo del Fuoco e l Angelo Airyaman fondono i metalli che si trovano nelle montagne e nelle colline, e questi scorreranno sopra la terra come fiumi. E tutti gli uomini saranno costretti a passare attraverso il metallo fuso per venire in tal modo purificati. E a colui che si era salvato sembrerà di camminare attraverso il latte caldo, ma all uomo che era stato condannato sembrerà di camminare realmente attraverso il metallo fuso. (Bundahishn, 30) 226 rimento di questo regno deve essere quindi universale, non indicata solo dalla fede, ma dalla ragione. Dante quindi segue il più importante trattato di etica di cui disponeva il suo tempo, l Etica nicomachea di Aristotele. Il filosofo greco distingueva gli errori morali in tre gruppi. Il primo era quello dell incontinenza, ovvero la colpa più leggera, quella di non resistere agli eccessi cui possono condurre le passioni naturali: quella per il piacere sessuale (i lussuriosi, appunto Paolo e Francesca), per il cibo (Ciacco) e per il denaro (gli avari) o per l amor proprio (donde la rabbia degli iracondi). Il secondo era quello della bestialità, ovvero la violenza: contro il prossimo, ma anche contro sé stessi (i suicidi, come Pier delle Vigne) o contro l ordine della natura (i sodomiti, come Brunetto Latini). Il terzo era quello peggiore, dell uso perverso della ragione umana, ovvero dell inganno (Ulisse) o del tradimento (Ugolino). L inferno però ha struttura inversa rispetto al Purgatorio, più si avanza e peggiore è la condizione dei dannati che vi si trovano: per questo il peccato più leggero, la lussuria, è punito all inizio del regno infernale. Nella cultura giudaica antica invece non era prevista una resurrezione dei morti e Jahvé ricorre al fuoco per punire quei peccatori che hanno superato ogni limite, come nel caso degli abitanti di Sodoma e Gomorra: E il Signore fece piovere su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco dal cielo e distrusse queste due città e tutta la regione loro intorno. (Genesi, 19 24-25) Quando poi la cultura ebraica, con il movimento dei Profeti, con la setta degli Esseni e poi con il Cristianesimo, sviluppò l idea di un aldilà dove erano previsti premi per i giusti e punizioni per i malvagi, il fuoco costituì da subito la punizione ideale per questi ultimi: nel Vangelo di Matteo (5, 22) si legge: Chi dirà al fratello pazzo sarà [dannato] al fuoco della Geenna (ovvero dell Inferno). Nell Apocalisse di Giovanni poi il fuoco è lo stru-

Antologia della Divina Commedia
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