Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 3 La concubina di Titone antico già s imbiancava al balco d or ente, fuor de le braccia del suo dolce amico; [1-3] La moglie (concubina) del vecchissimo (antico) Titone [l Aurora] già biancheggiava (s imbiancava) sul balcone (balco) rivolto verso est (d or ente), lasciato l abbraccio (fuor de le braccia) del suo dolce amico [Titone]; 6 di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; [4-6] la sua fronte era luminosa (lucente) per le stelle (gemme) collocate (poste) a formare la figura (in figura) dell animale freddo che con la coda colpisce (percuote) la gente; 9 e la notte, de passi con che sale, fatti avea due nel loco ov eravamo, e l terzo già chinava in giuso l ale; [7-9] e la notte, nel luogo (loco) dove ci trovavamo (ov eravamo) [in Purgatorio], aveva fatto due dei passi con i quali sale, e il terzo già piegava (chinava) in giù (giuso) le ali [per concludere il suo volo]; 12 quand io, che meco avea di quel d Adamo, vinto dal sonno, in su l erba inchinai là ve già tutti e cinque sedavamo. [10-12] quando io, che avevo con me (meco) quello che [avevo ereditato] da Adamo, vinto dal sonno, mi sdraiai (inchinai) sull erba dove già eravamo a sedere (sedavamo) tutti e cinque. 15 Ne l ora che comincia i tristi lai la rondinella presso a la mattina, forse a memoria de suo primi guai, [13-15] Nell ora in cui la rondine (rondinella), quasi al levare del Sole (presso a la mattina), comincia i suoi lamentosi canti (lai), forse in ricordo (a memoria) dell origine dei suoi mali (primi guai), 18 e che la mente nostra, peregrina più da la carne e men da pensier presa, a le sue vis on quasi è divina, [16-18] e che la nostra mente, distaccata (peregrina) al massimo grado (più) dalla carne e meno presa dai pensieri razionali, è nelle sue visioni (a le sue vis on) quasi divinatrice (divina), 1-6. La concubina ... gente: è una delle più celebri e controverse determinazioni cronologiche della Commedia espresse mediante il riferimento alla mitologia classica. Per fornire le coordinate temporali relative al luogo in cui si trova, Dante indica due fusi orari differenti, il primo riferito alla Terra condiviso con i lettori e il secondo riferito al Purgatorio condiviso con le anime dei penitenti. Come abbiamo visto, il poeta crede che la montagna del Purgatorio si trovi su un isola nell oceano che separa le coste del Portogallo da quelle dell Asia, nell altro emisfero rispetto al mondo conosciuto, esattamente agli antipodi di Gerusalemme, centro del mondo abitato dai vivi. Dunque se nel Purgatorio sono le nove di sera, a Gerusalemme sono le nove di mattina; di conseguenza, in Italia, che si trova più a ovest di Gerusalemme, sono le sei del mattino, quasi l alba. 1. La concubina di Titone antico: il mito, che Dante aveva letto in Ovidio, narrava come l Aurora si fosse innamorata di un mortale, il principe troiano Titone, e lo avesse sposato pregando Giove di renderlo immortale, dimenticando però di specificare che rimanesse anche eternamente giovane. Titone perciò aveva continuato perennemente a invecchiare: ecco perché è definito antico. 182 2-3. già s imbiancava dolce amico: Dante descrive la dea che si alza dal letto lasciando l abbraccio del marito e si affaccia al balcone del suo palazzo rivolto verso est, appunto per emanare la sua luce verso il mondo. 4. fronte: la luminosissima costellazione dello Scorpione si trova all estremo opposto dell orizzonte rispetto all Aurora e quindi illumina la fronte della dea affacciatasi al balcone. 5-6. figura gente: la costellazione dello Scorpione, considerato nel Medioevo un animale freddo . 7-9. la notte ... ale: per spiegare che nel Purgatorio sono quasi le nove di sera, Dante utilizza la figura retorica della prosopopea* e paragona la notte a una creatura che ha già percorso quasi tre dei passi (ognuno dei quali corrispondente a un ora) con i quali sale , cioè compie la prima metà del suo percorso. Dal momento che nel Medioevo si conteggiavano come ore notturne quelle comprese tra le 18 e le 6 del mattino seguente, i tre passi compiuti indicano circa le 21. 10. quel d Adamo: il corpo mortale, presentato come l eredità del primo uomo. 12. tutti e cinque: Dante e Virgilio sono in compagnia di Sordello da Goito, Nino Visconti e Corrado Malaspina. 15. memoria de suo primi guai: Dante fa riferimento a uno dei miti delle Metamorfosi di Ovidio. Tereo usa violenza su Filomena, sorella della moglie Procne, e le taglia la lingua per non farle rivelare il misfatto. Nonostante ciò Filomena, tessendo la vicenda su una tela, riesce a raccontare l accaduto a Procne e, insieme, decidono di vendicarsi uccidendo Iti, figlio di Tereo e Procne, e ne fanno mangiare le carni al padre. Quando Tereo, dopo l orrendo pasto, scopre la verità, tenta di uccidere le due donne, ma queste scappano; durante la fuga i tre sono trasformati in uccelli: Procne in rondine, Filomena in usignolo e Tereo in upupa. Il canto della rondine quindi, che sembra un lamento, fa pensare che stia ancora gemendo per le tragiche vicende vissute. 16-18. la mente nostra ... quasi è divina: nel Medioevo si credeva che il sonno vicino all alba fosse più profondo perché, essendo del tutto svaniti gli umori corporei e i pensieri razionali, la mente umana era maggiormente predisposta a ricevere divinazioni, ovvero sogni che rivelano verità sconosciute o future.

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