Canto VIII

Divina Commedia Porta del Purgatorio Canto VIII Antipurgatorio (IV schiera) Antipurgatorio (III schiera) Luogo Antipurgatorio, quarta schiera (valletta fiorita) Tempo Tramonto di domenica 10 aprile 1300 Categoria di penitenti e colpa Prìncipi negligenti, che non compirono adeguatamente il proprio dovere Pena Ogni principe è posto di fronte al suo avversario terreno e canta il Salve, Regina; deve attendere un tempo pari alla durata della sua vita prima di entrare in Purgatorio Personaggi Dante, Virgilio, Sordello da Goito, Nino Visconti, Corrado Malaspina [1-18] L ARRIVO DELLA SERA E LA PREGHIERA DELLE ANIME PENITENTI Dante e Virgilio hanno raggiunto la valletta fiorita, una delle balze dell Antipurgatorio dove si trovano i principi che furono negligenti nell adempimento della loro missione terrena, cioè guidare i popoli verso la pace e il benessere. Sta per scendere la sera e Dante la descrive come il momento più malinconico della giornata, quello in cui i viaggiatori sentono la nostalgia degli affetti più stretti. Le anime intonano la loro preghiera serale cantando, con una voce che estasia Dante, il Te lucis ante, un salmo con cui i credenti chiedono a Dio di essere difesi dagli assalti notturni delle forze del male. [19-42] L ARRIVO DEGLI ANGELI Dante invita il lettore a non perdere il significato di ciò che sta per narrare: il senso è talmente chiaro che si potrebbe essere indotti a sottovalutarlo. Proprio come la preghiera invocava, scendono dal cielo due angeli armati di spade infuocate ma prive della punta. Dante ne distingue la figura, le armi e i capelli, ma non riesce a fissarli in volto, perché emanano una luce troppo intensa per i suoi occhi. Sordello spiega che vengono per difendere le anime dall arrivo di un serpente che cercherà presto di entrare nella valletta. [43-84] INCONTRO CON NINO VISCONTI Mentre le anime tacciono in attesa dell arrivo del serpente, Dante riconosce tra i prìncipi l amico di un tempo, Nino Visconti. Dopo essersi salutati con slancio e affetto, Nino, felice del fatto che Dante sia ancora vivo, gli chiede di ricordarlo a sua figlia Giovanna perché preghi per lui; aggiunge inoltre, con una punta di indignazione, che sua moglie, dopo la sua morte, si è risposata legandosi al ramo milanese della famiglia Visconti, dimenticandosi di lui. 170 [85-108] L ARRIVO DEL SERPENTE E LA SUA CACCIATA Quando Nino termina il discorso, Dante si concentra su tre stelle sconosciute che brillano nel cielo dell emisfero in cui si trova: sono il simbolo delle virtù teologali venute, non a caso, a spandere la loro benevola influenza. Sordello richiama l attenzione sull arrivo della mala striscia che sta cercando di entrare nella valletta; i messi celesti entrano subito in azione volando verso il rettile e mettendolo in fuga. [109-139] L INCONTRO CON CORRADO MALASPINA Prende la parola un anima che era stata chiamata da Nino Visconti ma che aveva fino ad allora taciuto: è Corrado Malaspina. Dante, nel sentire il suo nome, celebra la casata dei signori della Val di Magra, la cui fama di nobiltà e generosità è nota in tutta Europa. E Corrado rivela che presto Dante stesso scoprirà quanto sia veritiera la fama relativa alla liberalità e all ospitalità di questa famiglia. Luca Signorelli, I due angeli a guardia della valletta fiorita, 1499-1504.

Antologia della Divina Commedia
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