Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 63 Sì com io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non lì era altra via che questa per la quale i mi son messo. [61-63] Così come ho detto (dissi), fui mandato a lui (esso) per salvarlo (lui campare); e non c era altra strada (via) che questa per la quale mi sono messo. 66 Mostrata ho lui tutta la gente ria; e ora intendo mostrar quelli spirti che purgan sé sotto la tua balìa. [64-66] Ho mostrato a lui tutta la gente colpevole (ria) [i dannati]; e ora intendo mostrargli quegli spiriti (spirti) che si purificano (purgan sé) sotto la tua custodia (balìa). 69 Com io l ho tratto, saria lungo a dirti; de l alto scende virtù che m aiuta conducerlo a vederti e a udirti. [67-69] Come io l ho guidato (tratto) [fin qui] sarebbe (saria) lungo da dirti; una virtù scende dall alto che mi aiuta a condurlo (conducerlo) a vederti e a udirti. 72 Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. [70-72] Ora ti piaccia gradire il suo arrivo: va cercando la libertà, che è così (sì) preziosa (cara) come sa chi per lei rifiuta la vita. 75 Tu l sai, ché non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch al gran dì sarà sì chiara. [73-75] Tu lo ( l) sai, perché non ti fu per lei [la libertà] amara la morte a Utica, dove lasciasti la veste [il corpo] che nel grande giorno [della resurrezione] sarà incredibilmente splendente (sì chiara). Gustave Doré, Dante si inginocchia di fronte a Catone, 1861-1868. 62. campare: come in Inf., XXII, v. 21, il verbo, secondo l uso dell italiano antico, ha valore transitivo e significa quindi conservare , salvare . 71-72. libertà va cercando ... rifiuta: dittico di versi tra i più celebri della Commedia, spesso citati per indicare appunto il valore fondamentale del bisogno di libertà per l essere umano. Sia nel Convivio sia nella Monarchia Dante cita Catone come uno di quei romani che anteponevano il bene comune a quello personale e assume il suo sacrificio come esempio di vera libertà. Virgilio esplicita così anche la grande ispirazione del viaggio dantesco: la libertà, in senso cristiano, dalla schiavitù del peccato. La dislocazione* all inizio del verso e della proposizione del 132 complemento oggetto libertà ne enfatizza l importanza. 73-75. Tu l sai ... sì chiara: il riferimento alle vicende biografiche di Catone è esplicitato in questi versi: per lui la morte non fu amara in Utica, dove si uccise per sfuggire alla servitù del potere ormai assoluto di Cesare. Utica era una città a nord di Cartagine dove i manipoli residui dell esercito di Pompeo tentarono, invano, l ultima resistenza a Cesare e dove, nel 46 a.C., Catone si tolse la vita. La sua azione è nobilitata da Dante come un martirio, come un atto eroico di libertà dai vizi e dal peccato. In questo modo ai lettori si chiarisce anche perché Catone, un pagano suicida, sia qui nelle vesti di guardiano del Purgatorio: il rifiuto dei beni terreni, fino alla morte del corpo, in nome della liber- tà lo rende una prefigurazione (una figura , come spiegò il critico Erich Auerbach) del rifiuto dei vizi e del peccato che deve guidare i cristiani che aspirano alla salvezza. 77. Minòs me non lega: Virgilio risponde alle domande che Catone aveva rivolto ai versi 46-48; Dante ha ancora il suo corpo mortale, mentre egli stesso non è soggetto alla giurisdizione di Minosse, in quanto è uno degli spiriti magni, i grandi saggi e sapienti che vissero con giustizia ma che non conobbero il Cristianesimo e che sono ospitati in una zona esterna all Inferno, il Limbo, in un nobile castello dove passeranno l eternità con l unica punizione di non poter mai godere dell assoluta beatitudine, quella della contemplazione di Dio. La conclusione è che entrambi, in questa eccezionale

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