Antologia della Divina Commedia

CANTO I Purgatorio 3 Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; [1-3] La piccola nave (navicella) del mio ingegno, che lascia dietro di sé un mare così crudele, alza ormai (omai) le vele per percorrere acque migliori; [4-6] e canterò di quel secondo regno dove lo spirito umano si purifica (purga) e diventa degno di salire al cielo. 6 e canterò di quel secondo regno dove l umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. 9 Ma qui la morta poesì resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Cal opè alquanto surga, [7-9] Ma qui la poesia, che era morta, risorga (resurga), o sante Muse, poiché io a voi sono consacrato (vostro sono); e qui Calliope si erga (surga) adeguatamente (alquanto), 12 seguitando il mio canto con quel suono di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono. [10-12] accompagnando (seguitando) il mio canto con quella musica (suono) di cui le misere Piche sentirono (sentiro) un tale colpo (lo colpo tal) che persero la speranza (disperar) del perdono. 15 Dolce color d or ental zaffiro, che s accoglieva nel sereno aspetto del mezzo, puro infino al primo giro, [13-15] Un tenue (dolce) colore azzurro [come quello] di uno zaffiro orientale che si concentrava (s accoglieva) nell aspetto sereno dell aria (mezzo), trasparente (puro) fino all orizzonte (primo giro), 18 a li occhi miei ricominciò diletto, tosto ch io usci fuor de l aura morta che m avea contristati li occhi e l petto. [16-18] restituì (ricominciò) il piacere (diletto) ai miei occhi non appena (tosto) io uscii fuori dall aria (aura) morta che mi aveva afflitti (contristati) gli occhi e il cuore (petto). 21 Lo bel pianeto che d amar conforta faceva tutto rider l or ente, velando i Pesci ch erano in sua scorta. [19-21] Il bel pianeta che invita (conforta) ad amare faceva splendere (rider) tutta la parte orientale (or ente) [del cielo] coprendo [con la sua luce] la costellazione dei Pesci che era in congiunzione con esso (in sua scorta). 1-3. Per correr ... crudele: se la prima cantica cominciava nel segno dell allegoria*, la seconda inizia nel segno della metafora* nautica cui Dante ricorre per esprimere come il proprio ingegno poetico, dopo aver trattato una materia tanto terribile come quella infernale, si accinga a solcare (correr) acque più tranquille. Caratterizzata da un argomento più elevato rispetto all Inferno, il Purgatorio si apre con un proemio in cui il poeta, secondo la tradizione dei poemi classici, dichiara l argomento che tratterà e richiede il sostegno e l ispirazione della divinità. 4. secondo regno: il primo regno dell oltretomba è l Inferno, il secondo è il Purgatorio. 7. morta poesì: la poesia che ha cantato il regno della morta gente (Inf., VIII, v. 85), cioè dei dannati infernali. 8. sante Muse: nella mitologia classica le Muse erano le dee protettrici delle arti umane. Dante non credeva alle divinità pagane, ma per licenza poetica le invoca, esprimendo così la sua devozione alle Intelligenze angeliche che emanano nel mondo le virtù divine e quindi anche l ispirazione poetica, ovvero la capacità di scrivere poesia. 9. Cal opè: Calliope è la musa della poesia epica, invocata anche da Virgilio nell Eneide. 11-12. Piche ... perdono: secondo un mito delle Metamorfosi del poeta latino Ovidio (43 a.C.-18 d.C.), le Piche erano nove sorelle dalla splendida voce, tanto superbe da sfidare nel canto proprio Calliope. Vennero ovviamente sconfitte dalla musa, che si vendicò dell affronto trasformandole in gazze (in latino picae, appunto), uccelli dal verso stridulo e sgradevole. 15. mezzo: nella fisica medievale si indicava con il termine mezzo lo spazio interposto tra l osservatore e l oggetto percepito, cioè l aria. 16-18. occhi ... petto: Dante è appena arrivato sulla spiaggia che circonda la montagna del Purgatorio dopo il terribile viaggio infernale: non appena si ritrova all aperto, con l aria fresca e l alba che si avvicina, si sente rinfrancato dopo gli orrori visti nelle ore precedenti. Si noti l opposizione tra il lessico che afferisce all ambiente purgatoriale (dolce color, zaffiro, sereno, puro, diletto), legato ai colori, alla delicatezza e alla dolcezza del contesto, e gli ultimi ricordi del mondo infernale, espressi con parole adeguate alla sua bruttura (aura morta, contristati). 19-20. Lo bel pianeto ... or ente: la perifrasi* per Venere si basa sulla teoria medievale secondo cui stelle e pianeti influenzerebbero le attività e il carattere degli uomini. Si noti ancora il lessico dolce, gentile e sereno, legato al diletto dello scenario purgatoriale: bel, amar, conforta, rider. 129

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