Le tecniche

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LA SCULTURA

Per scegliere una pietra da scolpire bisogna per prima cosa verificare la compattezza e la resistenza uniforme del blocco, che non deve sfaldarsi o fratturarsi.
Fra le pietre più adatte a questo scopo vi sono i graniti, i porfidi, i basalti, i marmi (il più diffuso dall'epoca greca in poi è il bianchissimo e traslucido statuario, che valorizza al massimo il gioco di luci e ombre).
Per la prima sbozzatura del blocco di pietra si usano scalpelli di varie forme e dimensioni che si battono con mazze e mazzuoli 1.
Poi si procede con strumenti sempre meno "penetranti", come piccoli trapani e scalpelli a punta quadrata, lime di varia forma come la subbia o la gradina a tre denti 2.
Quando si scolpisce l'utilizzo di un modello non è strettamente necessario: l'artista può iniziare il suo lavoro anche disegnando sui piani frontali e laterali del blocco per poi inciderlo. Tuttavia spesso viene preparato un bozzetto in creta e poi un modello in gesso della stessa grandezza dell'opera da realizzare: ciò consente di correggere eventuali difetti di progettazione 3.
Quindi, per riprodurre il modello sul blocco si procede con vari sistemi e strumenti. Uno dei più antichi è quello che utilizza il definitore 4, un cerchio graduato dotato di un'asta sporgente da cui pende un filo a piombo, che si può spostare lungo l'asta. L'attrezzo si colloca in cima al modello per rilevare i punti più sporgenti della forma grazie al filo a piombo. Lo strumento viene poi applicato al blocco di pietra da scolpire, sul quale si riportano gli stessi punti praticando dei fori di profondità; quindi si procede all'eliminazione della materia in eccesso fino a quei punti.
Un altro procedimento meno complesso è basato sull'impiego della crocetta 5, una specie di grande compasso in legno o metallo a tre gambe che vengono fissate ai punti di maggiore sporgenza del modello. Lo strumento permette la rilevazione di numerosi punti e di conseguenza una certa precisione nel riporto sul blocco di pietra.
La parte finale di rifinitura comprende la lucidatura, eseguita con raspe e abrasivi come la pietra pomice o la sabbia, ed eventualmente la patinatura con olio o cera 6.
Operando con tali sistemi il lavoro della bottega di scultura viene reso più rapido e può essere suddiviso fra i vari apprendisti, ognuno dei quali si occupa di una fase, mentre lo scultore interviene in quella finale, con i tocchi conclusivi.
In età romana addirittura si arrivò a un procedimento quasi industriale: le parti della statua venivano scolpite separatamente sulla base di modelli fissi e poi montate a incastro con perni metallici interni. Questo sistema era funzionale alla richiesta, da parte dei collezionisti dell'epoca, di un gran numero di sculture copie di esemplari greci.


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