UN RACCONTO VISIVO
Gli artisti egizi dipingono i loro soggetti secondo regole prestabilite: soprattutto per la figura umana seguono uno schema di raffigurazione convenzionale chiamato, come sai, "canone di rappresentazione", che ripetono in modo sempre uguale.
Le proporzioni delle varie parti del corpo devono rispettare criteri precisi, perciò l'artista inizia la pittura quadrettando la superficie e se ne serve nel corso del lavoro come riferimento per realizzare figure proporzionate. L'unità di misura usata per ciascun quadretto corrisponde alla grandezza di un pugno. Per facilitare la comprensione delle scene complesse, la superficie viene suddivisa in fasce orizzontali sovrapposte, che possono essere lette con facilità. Ogni linea serve da appoggio per le figure protagoniste del racconto, che talvolta è accompagnato da geroglifici esplicativi.
La pittura murale che vedi qui sotto appartiene alla tomba del funzionario Khnumhotep II, databile intorno al II millennio a.C. La scena descrive l'arrivo di una popolazione di beduini, vestiti con stoffe a righe, che chiedono il permesso di entrare in Egitto: portano animali come dono, ma fra loro ci sono anche guerrieri armati.
(copia)