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  L'arte nel mondo: Oceania

L'OCEANIA E NOI

Durante l'Ottocento la politica del colonialismo avvicina l'Europa all'arte primitiva delle terre lontane (le colonie) e alle sue linee semplici e sintetiche. Questo stile affascina in particolar modo il pittore francese Paul Gauguin, che dal 1895 vive a Tahiti e nelle isole Marchesi.

Uno dei temi preferiti di Gauguin sono le scene di vita quotidiana nelle isole. 

I soggetti di Gauguin sono quasi sempre persone delle isole del Pacifico, descritte nelle loro attività quotidiane per rappresentare una tranquillità e una semplicità rimaste identiche nei secoli. La donna che suona il flauto vuole sottolineare il senso di serenità di un popolo che non conosce l'industrializzazione occidentale. I colori sono luminosi e richiamano la bellezza dei luoghi.

Il dipinto raffigura il corso dell'esistenza, dalla nascita alla vecchiaia. I personaggi sono figure-simbolo, come accade spesso nell'arte primitiva. L'idolo blu è una divinità che si ispira sia alle sculture locali sia a quelle dell'Indonesia. 

Il nudo umano ambientato all'aperto, che all'inizio del XIX secolo diventa in Europa uno dei soggetti più ricorrenti, deve la sua popolarità al diffondersi dell'arte primitiva, in cui la figura umana è centrale e sempre riprodotta senza abiti, per sottolinearne la forza naturale.

La potenza delle linee semplici dell'arte primitiva influenza anche il lavoro di Paul Klee che, prima di arrivare all'arte astratta, rappresenta figure e forme semplificate che ricordano molto i lavori dei bambini. L'esaltazione dell'infanzia come età dell'innocenza è una derivazione dell'arte primitiva. 

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