OCEANIA

  L'arte nel mondo: Oceania

L'ARTE DELLE ISOLE DEL PACIFICO

Per molto tempo l'arte cosiddetta "primitiva" che ritroviamo in alcune manifestazioni artistiche delle popolazioni dell'Oceania ha ricevuto scarsa considerazione perché ritenuta non abbastanza evoluta. Oggi invece sappiamo che è un tipo di espressione molto particolare, ricca di simboli. Il continente oceanico è composto da molte isole, anche distanti tra loro. Gli scambi commerciali hanno comunque favorito la circolazione degli stili tra le diverse zone. Le principali aree culturali sono quattro: la Nuova Guinea, dove vivono i Papua, gli arcipelaghi di Micronesia, Melanesia e Polinesia, la Nuova Zelanda, abitata dai Maori, e l'Australia. 
Uno degli oggetti d'arte più diffusi in tutte le aree è sicuramente la maschera rituale. Si tratta di grandi manufatti da portare sul viso durante i riti religiosi. Alcune maschere raggiungono anche i 6 metri di altezza. Tipiche dell'Oceania sono le maschere in vimini intrecciato con il naso a becco.
Sempre legati al culto sono i grandi totem o le sculture semiantropomorfe, "semi" perché solo in parte a forma di essere umano. L'esempio più famoso di scultura oceanica è rappresentato dalle colossali statue dell'Isola di Pasqua (Rapa Nui). 
Molto diffusa è la pittura su tapa, un tipo di carta ottenuta dalla corteccia di alcune specie di alberi.
Nell'arte dei Maori sono molto importanti gli ornamenti e gli accessori dei guerrieri, spesso finemente intagliati.
L'arte degli aborigeni australiani ha origine addirittura 50 000 anni fa. La loro espressione artistica più tipica è la pittura su corteccia d'albero.

RAPA NUI

L'Isola di Pasqua, o Rapa Nui, è una delle più sperdute del Pacifico e conta solo duemila abitanti. Deve il suo nome al fatto di essere stata scoperta il giorno di Pasqua del 1722: fino all'arrivo degli Olandesi, gli abitanti pensavano di essere gli unici abitanti della Terra. 
L'isola è costellata di statue monumentali in pietra vulcanica chiamate moais. Sembrano enormi teste, in realtà spesso esiste anche il corpo, sprofondato nel terreno. Si pensa che siano state scolpite attorno al 1000, secondo la leggenda per fare la guardia alle tombe dei capi. Nell'isola si contano circa 600 statue; la più grande è alta 21 metri.


LA CURIOSITÀ
Le statue dell'Isola di Pasqua sono pesantissime: per trasportarle venivano fatte scivolare su tronchi d'albero, che si facevano poi rotolare. Pare che questo metodo abbia causato il totale disboscamento dell'isola.

LA CASA MAORI

Il principale esempio di architettura maori è il whare, parola che significa "casa". L'abitazione ha un valore anche religioso per questo popolo: gli edifici sono decorati con intagli e si aprono su uno spazio chiamato marae, destinato alla celebrazione dei riti religiosi.

INTAGLI RAFFINATI

Gli intagli detti Te Potaka sono tra i più raffinati nell'arte maori precoloniale. Sono stati trovati verso la fine del XVIII secolo a Te Kaha.

GLI OGGETTI MAORI

La popolazione maori, che abita in Nuova Zelanda, non distingue gli oggetti d'arte da quelli di uso comune. La bellezza di un oggetto, secondo i Maori, sta nella sua storia, nel fatto che è stato donato dagli avi o dai familiari o nel suo valore magico-religioso.

I TRE STILI DELLA PITTURA AUSTRALIANA

La pittura degli aborigeni si distingue in tre principali stili. 
La pittura a raggi X, chiamata così perché uomini e animali sono rappresentati con lo scheletro e le interiora, come se si trattasse di una radiografia.
La dot art (arte a punti), che consiste in disegni realizzati con punti equidistanti e colorati, che tracciano figure apparentemente astratte, in realtà chiare per gli indigeni. Si tratta di simboli molto stilizzati, che vanno guardati dall'alto.
La pittura a stencil, realizzata in negativo: l'oggetto (solitamente le mani) viene appoggiato sulla superficie, poi viene spruzzato il colore e, una volta tolto l'oggetto, rimane la sagoma vuota. Questa tecnica è molto antica.

Art Gallery più
Art Gallery più