L'ARTE DELLE ISOLE DEL PACIFICO
Per molto tempo l'arte cosiddetta "primitiva" che ritroviamo in alcune manifestazioni artistiche delle popolazioni dell'Oceania ha ricevuto scarsa considerazione perché ritenuta non abbastanza evoluta. Oggi invece sappiamo che è un tipo di espressione molto particolare, ricca di simboli. Il continente oceanico è composto da molte isole, anche distanti tra loro. Gli scambi commerciali hanno comunque favorito la circolazione degli stili tra le diverse zone. Le principali aree culturali sono quattro: la Nuova Guinea, dove vivono i Papua, gli arcipelaghi di Micronesia, Melanesia e Polinesia, la Nuova Zelanda, abitata dai Maori, e l'Australia.
Uno degli oggetti d'arte più diffusi in tutte le aree è sicuramente la maschera rituale. Si tratta di grandi manufatti da portare sul viso durante i riti religiosi. Alcune maschere raggiungono anche i 6 metri di altezza. Tipiche dell'Oceania sono le maschere in vimini intrecciato con il naso a becco.
Sempre legati al culto sono i grandi totem o le sculture semiantropomorfe, "semi" perché solo in parte a forma di essere umano. L'esempio più famoso di scultura oceanica è rappresentato dalle colossali statue dell'Isola di Pasqua (Rapa Nui).
Molto diffusa è la pittura su tapa, un tipo di carta ottenuta dalla corteccia di alcune specie di alberi.
Nell'arte dei Maori sono molto importanti gli ornamenti e gli accessori dei guerrieri, spesso finemente intagliati.
L'arte degli aborigeni australiani ha origine addirittura 50 000 anni fa. La loro espressione artistica più tipica è la pittura su corteccia d'albero.