Prassitele

PRASSITELE ATTIVO TRA IL 375 E IL 330 A.C. IL MAESTRO DELLA GRAZIA Prassitele, scultore vissuto nel IV secolo a.C., è chiamato anche il maestro della grazia perché preferisce ritrarre figure di donne o di adolescenti che, rispetto ai corpi maschili degli atleti, permettono di realizzare statue dalle curve più sinuose e dalle forme più tondeggianti. Per questo Prassitele usa spesso il marmo, più adatto del bronzo a rendere la morbidezza della figura, mentre il metallo dà più risalto ai dettagli della muscolatura. Il grande scultore ritrae i suoi soggetti in situazioni quotidiane, semplici; sia i gesti sia le espressioni dei volti esprimono dolcezza e serenità. IL DIO E LA LUCERTOLA Prassitele rappresenta Apollo ancora adolescente mentre, appoggiato a un albero, mostra la chiara intenzione di uccidere la lucertola che vi si sta arrampicando (Sauroctòno significa infatti che uccide una lucertola ). Apollo non appare come un dio maestoso e distaccato, ma molto umano, anche grazie alla scelta del momento in cui è colto: quello di un gioco infantile. Apollo Sauroctòno (copia romana da originale in bronzo del 360 a.C. ca.), marmo, h 149 cm. Parigi, Museo del Louvre. L AFRODITE PI COPIATA L Afrodite Cnìdia (cioè di Cnido) è colta in un momento di intimità: sta per fare il bagno e appoggia l abito su un vaso con la mano sinistra mentre porta avanti la destra per coprirsi in un gesto di spontaneo pudore. Si tratta dell opera più citata dalle fonti antiche e più riprodotta, tanto che ne possediamo oggi numerose copie. Afrodite Cnìdia (copia romana da originale del 360 a.C. ca.), marmo, h 215 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino. 57

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva