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un modello di perfezione che dura nel tempo. Gli scultori cercano nelle loro statue posizioni meno rigide e il modo per rappresentare il movimento . Si affermano inoltre le regole che per secoli saranno alla base dell idea di bellezza e perfezione delle forme. I più importanti scultori del periodo classico sono Policleto e Fidia, che toccano il livello più alto nella resa della figura umana. Periodo ellenistico: nel IV secolo a.C. la Grecia viene conquiz stata da Alessandro Magno. Gli scultori greci entrano in contatto con le culture dei popoli che fanno parte dell impero del re macedone e ne imitano le caratteristiche: nasce un nuovo gusto per il virtuosismo tecnico, cioè l esibizione della propria abilità, e per l espressione drammatica dei sentimenti. Purtroppo la maggior parte dei capolavori del periodo classico ci è nota solo attraverso delle copie in marmo di età romana: gli originali, essendo realizzati per lo più in bronzo, sono stati infatti fusi in altri periodi storici per riutilizzare il metallo. LA PITTURA PERDUTA La pittura greca, che gli antichi consideravano la vera protagonista dell arte, è andata completamente perduta. Grazie agli scrittori antichi conosciamo i nomi dei principali pittori greci, come Polignoto o Apelle, e possiamo farci un idea delle opere osservando le raffigurazioni sui vasi greci e anche gli affreschi e i mosaici di età romana, che si ispiravano proprio ai grandi pittori greci. GIOCHI DI LUCE E OMBRA Il colonnato esterno che circonda l edificio è un elemento costante del tempio greco. I Greci studiano gli effetti ottici che derivano dall alternanza tra luce e ombra, determinata dalle colonne, affinché la struttura risulti il più possibile armonica alla vista. Lo si nota perfettamente nel tempio di Segesta, in Sicilia, uno dei meglio conservati giunti fino a noi. Tempio di Segesta (430-420 a.C.). Segesta (Trapani). IL SENSO DEL MOVIMENTO Questa statua originale in bronzo del V secolo a.C. ci permette di apprezzare la resa del movimento. Il dio raffigurato, Zeus, padre degli dei, o Poseidone, dio del mare, è colto nel momento in cui sta per scagliare il fulmine o il tridente. Le braccia sono allargate e le gambe divaricate, come se fosse un lanciatore di giavellotto dei nostri giorni. Dio di Capo Artemisio (460 a.C. ca.), bronzo, h 209 cm. Atene, Museo Archeologico Nazionale. 45

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva