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SPAZI PER DESCRIVERE Per disegnare o dipingere lo spazio e il volume degli elementi che lo occupano bisogna risolvere un problema di non poco conto. Infatti, mentre lo spazio e gli oggetti hanno tre dimensioni, la tela e il foglio ne hanno soltanto due, la larghezza e l altezza: manca la profondità. Nel corso della storia gli artisti sono riusciti a superare questo limite mettendo a punto una serie di accorgimenti, di trucchi che ingannano l occhio dello spettatore. Hanno creato, cioè, l illusione del volume e della tridimensionalità, trasmettendo la sensazione che nel dipinto si succedano diversi piani di profondità: dal primo piano, il più vicino a chi guarda, fino allo sfondo, il piano più lontano dall osservatore. Questi accorgimenti sono detti indici o indicatori di profondità. Il chiaroscuro Il chiaroscuro è un indicatore di profondità che permette di raffigurare la luce e l ombra. Il nostro cervello, infatti, è abituato a riconoscere i volumi degli oggetti proprio dalle ombre che essi proiettano quando vengono illuminati. Lo straordinario utilizzo del chiaroscuro dello spagnolo Juan S nchez Cot n, famoso soprattutto per le sue nature morte, definisce sia le ombre proprie (che ci permettono di riconoscere la sfericità della mela cotogna, del cavolo e del melone e lo sviluppo cilindrico del cetriolo) sia le ombre portate. Proprio i contrasti tra luce e ombra consentono di cogliere la profondità dello spazio in cui sono collocati gli elementi. Juan S nchez Cot n, Natura morta con cotogna, cavolo, melone e cetriolo, 1602 ca., olio su tela. San Diego, San Diego Museum of Art. Il gradiente di colore e di dimensione Il gradiente di colore consiste nel dipingere con colori sempre più sfumati e tenui le figure che vogliamo far apparire lontane. Di solito, insieme al gradiente di colore cambia la precisione con cui si raffigurano i dettagli: tendiamo infatti a considerare vicine le figure dai colori intensi e ricche di particolari, e lontane quelle più sfumate e realizzate in modo più sommario. Il nostro cervello inoltre tende a considerare vicine le figure più grandi e lontane quelle più piccole: chiamiamo gradiente di dimensione la variazione di grandezza tra le figure disposte su piani diversi. Robert Scott Duncanson, Loch Long, 1867, olio su tela. Indianapolis, Indianapolis Museum of Art. Per trasmettere l illusione della profondità di questo spazio naturale aperto, il pittore statunitense-canadese Duncanson ha utilizzato sia i gradienti di dimensione sia quelli di colore: per esempio gli alberi in primo piano appaiono molto più grandi e ricchi di dettagli di quelli che crescono sulle pendici delle montagne; inoltre i colori dei monti più vicini risultano nitidi, mentre quelli dei rilievi sullo sfondo sono sfumati e tenui. 4 47

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva