L'Ellenismo

L’ELLENISMO

L’ARTE DIVENTA INTERNAZIONALE

Nel IV secolo a.C. la Grecia entra a far parte dell’impero di Alessandro Magno e viene in contatto con le tradizioni del mondo mediterraneo ed euroasiatico: da questo incontro nasce una nuova cultura più “internazionale”, l’Ellenismo.
La crisi politica delle città-stato, ormai unificate sotto il re Alessandro, porta a un diffuso pessimismo che si riflette anche nelle arti. Agli artisti non interessa più rappresentare la prestanza fisica, l’armonia e la bellezza delle forme: prevale la volontà di mostrare gli aspetti psicologici più intimi dell’essere umano, dando spazio all’espressione di emozioni e sentimenti, spesso malinconici o drammatici.

IL VOLO DELLA VITTORIA

Lo scultore di questa statua ha voluto stupire con il suo virtuosismo: le vesti della dea Nike (la Vittoria), mosse dal vento, sembrano vere, così come le piume delle ali gonfiate dall’aria, segno che la dea è appena giunta in volo sulla prua di una nave. Il corpo è messo in evidenza dal tessuto aderente, come se fosse bagnato, e il passo ampio dà alla statua un evidente senso di movimento.

L’ALTARE DI PERGAMO

Nel II secolo a.C., il re di Pergamo (antica città dell’attuale Turchia) dedica a Zeus e ad Atena questo magnifico altare. L’altare sorge su una grande base di marmo a gradini, al centro di un portico colonnato. L’alto zoccolo sottostante è decorato con un fregio a rilievo, lungo 120 metri, sul quale è raffigurata una Gigantomachia (lotta tra dei e Giganti). All’altare si arrivava salendo un immenso scalone.

LA LOTTA CON I SERPENTI

Il poeta romano Virgilio racconta nel suo poema, l’Eneide, la vicenda di Laocoonte, sacerdote della città di Troia. Laocoonte voleva impedire che i Troiani, in guerra con i Greci, facessero entrare nella città assediata un grande cavallo di legno abbandonato dai nemici sulla spiaggia, nel quale si erano nascosti i soldati greci. La dea Atena, protettrice di questi ultimi, fece allora emergere dal mare due terribili serpenti che avvolsero il sacerdote e i suoi due figli uccidendoli. Laocoonte è raffigurato mentre si contorce per liberarsi dai serpenti: lo sguardo spaventato dei figli che si rivolgono al padre, in una disperata richiesta di aiuto, conferisce grande drammaticità alla scultura.

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva