Leggi l'opera: L'Acropoli di Atene

LEGGI L'OPERA: L’Acropoli di Atene

UN PO' DI STORIA

Fin dalle origini Atene è sempre stata orgogliosa della sua acropoli, simbolo della sua potenza politica ed economica. Nel 480 a.C., però, l’Acropoli viene rasa al suolo dai Persiani. Pochi anni dopo, Pericle, grande uomo politico ateniese, decide di ricostruire sull’Acropoli nuovi edifici religiosi per mostrare la grandezza della città e ne affida il cantiere al celebre architetto e scultore Fidia.


V secolo a.C.

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Sull’Acropoli si osservano ancora oggi le rovine di diversi edifici:

  • Il tempio maggiore dell’Acropoli era dedicato alla divinità protettrice della pòlis, Atena Parthènos (“vergine”), e per questo prende il nome di Partenone. Realizzato tutto in marmo, comprese le tegole, è il tempio più grandioso dell’antichità, percorso su tutti i lati da colonne doriche: 8 in facciata e 17 sui lati lunghi. Nella cella, preceduta da un pronao con sei colonne doriche, una fila a due piani di colonne doriche circondava la statua colossale della dèa.
    Le decorazioni del Partenone sono molto elaborate. All’esterno correva il fregio dorico, con le metope realizzate con un rilievo molto distaccato dal fondo; lungo la parete esterna della cella correva invece un fregio ionico su cui erano rappresentate, in rilievo più basso, le Panatenee (feste in onore di Atena). Sui frontoni, decorati originariamente da più di quaranta statue, erano raffigurati episodi della vita di Atena.
  • I Propilei (in greco “davanti alla porta”) erano l’ingresso monumentale all’Acropoli, dove giungeva la rampa di accesso all’area sacra dalla città.
  • Accanto ai Propilei fu edificato il tempietto dedicato ad Atena Nike (“vittoriosa”).
  • L’Eretteo deriva il suo nome da quello di Eretteo, mitico eroe delle origini della città. Pur essendo un edificio sacro, non ha la forma di un tempio, ma ha una pianta complessa perché riunisce in sé più luoghi di culto preesistenti. Sul lato sud dell’Eretteo si trova la celebre Loggia delle Cariatidi (“donne della città di Carie”), con sei statue femminili che reggono la copertura svolgendo la funzione di colonne.



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