La Secessione viennese

LA SECESSIONE VIENNESE

PER UN’ARTE MODERNA

L’Art Nouveau in Austria sfocia, alla fine dell’Ottocento, nel movimento noto come Secessione Viennese. La parola “secessione” significa separazione: questa tendenza vuole distaccarsi dall’arte tradizionale, ancora ispirata all’Antico e caratterizzata da ricchi motivi ornamentali, proponendo uno stile essenziale e geometrico.
L’architetto Joseph Maria Olbrich (Troppau, Repubblica Ceca 1867-Düsseldorf 1908) realizza nella capitale austriaca un piccolo padiglione che doveva ospitare le riunioni e le mostre degli artisti del movimento e mostrare nelle forme e nei materiali i princìpi di semplificazione e razionalità. Alla decorazione interna partecipa con un ruolo di primo piano un grande pittore della cerchia della Secessione Viennese: Gustav Klimt (Vienna 1862-1918).

IMMERSI NELL’ORO

La rappresentazione del gesto di affetto e complicità tra i due personaggi diviene per Klimt il pretesto per creare una composizione in cui lo spazio è annullato. Le figure sono quasi incorporee e appaiono come “bloccate” in un gesto elegante e raffinato; le vesti, decorate con motivi geometrici che in parte richiamano elementi naturali stilizzati, creano un effetto visivo che tende ad assimilare i due personaggi allo sfondo e al prato fiorito ai loro piedi. Klimt mostra una particolare sensibilità nella tavolozza di colori, che in genere nei suoi dipinti spazia dal marrone ai toni caldi dell’oro.

Art Gallery
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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva