Nell’antico Egitto

La prima grande civiltà del Mediterraneo si sviluppa in Egitto, nella valle del Nilo.

IL CONTESTO: Il dono del Nilo

La civiltà egizia nasce alla fine del IV millennio a.C. dall’unificazione di popoli che vivevano lungo il corso del Nilo. Come per la Mesopotamia, la fertilità delle terre solcate dal grande fiume – il più lungo dell’Africa – è fondamentale per la crescita economica e sociale dell’Egitto, che per questo è stato appunto definito “dono del Nilo”. Intorno al 3000 a.C. inizia il regno della prima delle venti dinastie di re che si succederanno alla guida del Paese per tremila anni. La storia egizia si divide in tre epoche principali: Antico, Medio e Nuovo Regno, finché, dopo un lungo periodo di decadenza, l’Egitto viene conquistato dai Romani alla fine del I secolo a.C.

UN POTERE ASSOLUTO

A capo dello Stato c’è il re, il faraone, che governa in nome degli dei: egli è infatti considerato il rappresentante in terra di Horus, la principale divinità egizia, ed è venerato a sua volta come un dio. Il potere del faraone è quindi un potere assoluto, che viene trasmesso anche ai figli.
La società egizia è organizzata in classi: la più importante è quella dei funzionari, seguiti dai sacerdoti, dagli scribi (coloro che conoscono e usano la scrittura), fino alla parte più umile della popolazione, alla quale erano affidati i lavori più pesanti: agricoltori, fornai, birrai, sarti, operai che lavoravano nelle città e nelle campagne, e servivano nei palazzi. C’erano poi gli artigiani, impegnati in quelle tecniche artistiche che richiedevano un’alta specializzazione: la lavorazione di oggetti in pietra, argilla, legno, avorio, oro, vetro...

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva