DAI GRANDI MAESTRI AL MANIERISMO
La pittura del Cinquecento è caratterizzata da due linee principali di sviluppo: il disegno e il colore. A Firenze prevale il disegno con la ricerca della perfezione delle linee e dei contorni. A Venezia prevale invece il colore, attraverso innovative combinazioni cromatiche e originali tecniche pittoriche.
I soggetti sono estremamente vari: dalle scene storiche, alla mitologia; dalle rappresentazioni religiose ai ritratti di principi e personaggi aristocratici. Gli sfondi dei dipinti hanno un grande rilievo, siano essi scenari naturali, parti di città o interni di palazzi e chiese. Si studia come rendere sempre meglio la profondità dello spazio per aumentare il senso di coinvolgimento dell’osservatore.
Alcuni artisti cercano di superare l’imitazione della natura e dell’Antico, alla ricerca di forme perfette, dipingendo figure in posizioni inusuali, che suscitano meraviglia, e scegliendo colori innaturali: si tratta di atteggiamenti tipici del Manierismo, una tendenza artistica che prende a modello assoluto le opere dei tre grandi maestri del Cinquecento, Leonardo, Raffaello e Michelangelo, e la loro “maniera”, cioè il loro stile.