In Mesopotamia

Tra il IV e il I millennio a.C. tra i fiumi Tigri ed Eufrate nascono la scrittura e le prime città della Storia.

IL CONTESTO: La culla della civiltà

I vari popoli che si succedono nel vasto territorio a forma di falce, la cosiddetta “Mezzaluna fertile”, che unisce le coste del Mediterraneo a quelle del Golfo Persico, sono i primi a dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, a conoscere l’uso della ruota, a fabbricare mattoni in argilla, a fondare città-stato abitate da migliaia di persone e a inventare la scrittura.

PASTORI E AGRICOLTORI

Il cuore di questo territorio, la Mesopotamia (in greco la terra “tra i fiumi”, che corrisponde più o meno all’attuale Iraq), è reso fertile dalle acque di Tigri ed Eufrate, che consentono l’irrigazione e di conseguenza la coltivazione – soprattutto di grano, orzo, legumi – e l’allevamento di capre, mucche, maiali.

UN SUCCEDERSI DI DOMINAZIONI

Il primo popolo a stabilirsi in Mesopotamia è quello dei Sumeri (dal 4000 a.C. ca.), che fondano le prime città-stato: Ur, Mari, Uruk. Seguono gli Accadi (dal 2350 a.C. ca.), che conquistano i Sumeri unificando il territorio sotto il re Sargon.
Nel II millennio a.C. si insediano in Mesopotamia Babilonesi e Assiri; le loro città principali sono, rispettivamente, Babilonia e Assur. Nel 747 a.C. gli Assiri si impadroniscono di Babilonia e infine, circa un secolo più tardi, l’intero territorio viene conquistato dai Persiani. Presso tutte queste culture la società è rigidamente divisa in classi e il sovrano, rappresentante in terra della divinità, è venerato come un dio.

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Storia dell'Arte - Comunicazione visiva