L’oreficeria

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L’oreficeria

L’uso dell’oro si afferma nella produzione artistica degli Etruschi nel periodo Orientalizzante, quando nasce l’oreficeria etrusca e i prodotti di questa arte diventano una sorta di status symbol dell’aristocrazia dominante.
Un esempio di questa produzione è un pettorale d’oro proveniente dalla Tomba Regolini-Galassi di Cerveteri (69). La lamina aurea è decorata da motivi stampigliati (cioè in rilievo, ottenuti con l’uso di punzoni) di carattere orientalizzante: palmette, leoni, pantere, sfingi e grifi. Dalla stessa tomba provengono una fibula (spilla a fibbia) e un bracciale in oro, lavorati a sbalzo e con la tecnica della granulazione.
Sul bracciale (70) si ripete, inserito in piccole metope, il motivo orientale della Signora degli Animali; la fibula (71), invece, è decorata da file di ochette a tutto tondo su un disco, e con leoni alati a rilievo sull’altro. Tali opere sono realizzate da artigiani in massima parte greci, che fin dall’VIII secolo a.C. si stabiliscono a Vulci e a Cerveteri. È soprattutto da quest’ultima che gli orafi esportano i loro manufatti, come testimoniano i rinvenimenti in altre città etrusche.
L’oreficeria etrusca continua anche nel periodo arcaico e fino all’Età ellenistica, producendo fibule, collane a pendenti, orecchini a disco e a bauletto, bracciali, armille, anelli con corniole e diademi foliati.

FOCUS

LA TECNICA DELLA GRANULAZIONE

La granulazione è una tecnica orafa molto antica, attestata fin dal III millennio a.C. in Mesopotamia, da dove si diffonde grazie ai Fenici. Viene adottata anche dagli Etruschi, che la migliorano e ne fanno un uso più raffinato e complesso.
La granulazione consiste nel saldare fra loro, su una lamina di supporto, piccole sfere o granuli (da cui il termine "granulazione") secondo uno schema decorativo definito, in modo da comporre motivi ornamentali, mettere in evidenza alcuni particolari o creare fondi interamente granulati. Il metallo prevalentemente impiegato è l'oro. Quando i granuli raggiungono dimensioni minuscole, come spesso accade nell'oreficeria etrusca del periodo Orientalizzante, la tecnica prende il nome di pulviscolo.
Nell'applicazione della granulazione la difficoltà maggiore è data dal rischio che le minuscole sfere, se eccessivamente riscaldate, si sciolgano e si fondano al supporto, perdendo la loro forma.
Molti gioielli e ornamenti rinvenuti nelle tombe sono impreziositi da raffinate decorazioni ottenute tramite la granulazione: motivi geometrici, floreali, zoomorfi o antropomorfi.

Dossier Arte plus - volume 1
Dossier Arte plus - volume 1
Dalla Preistoria all'arte romana