Unità 3 ELETTRICITÀ E MAGNETISMO

2 La corrente elettrica

Che cos’è la corrente elettrica? 
Come si produce? 
Come si misura la sua intensità? 


Nei fenomeni elettrostatici considerati nelle pagine precedenti, le cariche elettriche restano sui corpi, ferme, fino a che non si disperdono.
All’interno di alcuni materiali, ossia nei conduttori, gli elettroni sono però in grado di muoversi. Quando avviene, nel conduttore si produce un flusso ordinato di elettroni: la corrente elettrica.

POTENZIALE ELETTRICO, DIFFERENZA DI POTENZIALE E INTENSITÀ DI CORRENTE

Possiamo paragonare il flusso di elettroni della corrente elettrica a un flusso d’acqua. Se una massa d’acqua ha accumulato una certa energia potenziale gravitazionale, appena sarà libera di muoversi fluirà verso il basso, esaurendo progressivamente l’energia potenziale che si trasformerà in energia cinetica. Se l’acqua è posta in due recipienti collegati tra loro, in uno dei quali raggiunge un livello superiore, per il principio dei vasi comunicanti scorrerà verso il recipiente in cui si trova a un livello inferiore.
In modo simile, un corpo elettrizzato contiene un eccesso di cariche elettriche dello stesso segno. Queste cariche hanno un’energia potenziale elettrica, chiamata potenziale elettrico, che, trasformandosi in energia cinetica, mette in moto gli elettroni.
Il potenziale elettrico è tanto maggiore quanto più numerose sono le cariche elettriche accumulate.
Quando i due estremi di un conduttore si trovano ad avere un diverso potenziale elettrico, tra essi si crea una differenza di potenziale, o tensione elettrica, per cui gli elettroni si spostano dal punto in cui sono in eccesso, detto polo negativo, o catodo, al punto in cui sono in difetto, detto polo positivo, o anodo, per annullare questa differenza, proprio come fa l’acqua che scorre nei vasi comunicanti per annullare il dislivello (3).


(1) L’illustrazione mostra l’analogia tra gli elettroni che si spostano a causa della differenza di potenziale elettrico e l’acqua che scorre in vasi comunicanti per la differenza di energia potenziale gravitazionale.

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La differenza di potenziale tra i due estremi di un conduttore, o tra due poli, può essere più o meno forte; la sua unità di misura è il volt ( V), dal nome del fisico italiano Alessandro Volta, ed è misurata con uno strumento chiamato voltmetro (4).
Maggiore è la differenza di potenziale tra i due estremi di un conduttore, o tra due poli, più grande è la forza che muove gli elettroni.
La quantità di carica elettrica che scorre in un conduttore, inoltre, non è sempre la stessa: può essere costituita da un numero maggiore o minore di elettroni. La grandezza che esprime la quantità di elettroni che attraversa un conduttore in un secondo è chiamata intensità di corrente ed è definita come il rapporto tra la quantità di carica elettrica che attraversa la sezione del conduttore in un certo intervallo di tempo e l’intervallo stesso.


Intensità di corrente

L’intensità di corrente si esprime in ampère ( A), dal nome del fisico francese André-Marie Ampère, ed è misurata con uno strumento detto amperometro (5).

  Uso le domande guida  
  • In quali materiali si produce la corrente elettrica?

  • Che cos’è la differenza di potenziale?

  • Che cosa indica l’intensità di corrente?

Scienze evviva! - volume 3
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