POTENZIALE ELETTRICO, DIFFERENZA DI POTENZIALE
E INTENSITÀ DI CORRENTE
Possiamo paragonare il flusso di elettroni della corrente elettrica a un flusso d’acqua. Se una massa d’acqua ha accumulato una certa energia potenziale gravitazionale, appena sarà libera di muoversi fluirà verso il basso, esaurendo progressivamente l’energia potenziale che si trasformerà in energia cinetica. Se l’acqua è posta in due recipienti collegati tra loro, in uno dei quali raggiunge un livello superiore, per il principio dei vasi comunicanti scorrerà verso il recipiente in cui si trova a un livello inferiore.
In modo simile, un corpo elettrizzato contiene un eccesso di cariche elettriche dello stesso segno.
Queste cariche hanno un’energia potenziale elettrica, chiamata potenziale
elettrico, che, trasformandosi in energia cinetica, mette in moto gli elettroni.
Il potenziale elettrico è tanto maggiore quanto più numerose sono le cariche elettriche accumulate.
Quando i due estremi di un conduttore si trovano ad avere un diverso potenziale
elettrico, tra essi si crea una differenza di potenziale, o tensione elettrica, per cui gli elettroni si spostano dal punto in cui sono in eccesso, detto polo negativo, o catodo, al punto in cui sono in difetto, detto polo positivo, o anodo, per annullare questa differenza, proprio come fa l’acqua che scorre nei vasi comunicanti per annullare il dislivello (3).
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L’illustrazione mostra l’analogia tra gli elettroni che si spostano a causa della differenza di potenziale
elettrico e l’acqua che scorre in vasi comunicanti per la differenza di energia potenziale gravitazionale.