Scienze evviva! - volume 3

    SCIENZE +     Decifrare il genoma

L’insieme dei geni contenuti nel DNA di un individuo è chiamato genoma. Il genoma è caratteristico di ogni specie; quello umano è composto da 46 cromosomi che contengono approssimativamente 30 000 geni. Se decifrassimo il genoma di una specie, questa non avrebbe più segreti: potremmo conoscere tutte le sue caratteristiche, anche quelle che non sono visibili, e i suoi punti deboli.
Decifrare il genoma umano è stato l’obiettivo di un ambizioso progetto, dal nome “Progetto genoma umano”, lanciato nel 1985 da James Watson, uno degli scopritori del DNA, e conclusosi nel 2003 (anche se molte informazioni raccolte sono ancora da studiare ed elaborare). Questo progetto, tra i più complessi e costosi della storia della biologia, ha coinvolto molte istituzioni e laboratori, pubblici e privati, e centinaia di ricercatori. Gli scopi del progetto erano: ottenere il sequenziamento del DNA, cioè conoscere l’intera sequenza dei nucleotidi contenuti nel DNA umano; realizzare la mappatura dei geni, vale a dire identificare le sequenze che costituiscono i geni e, per ogni gene, il cromosoma di cui fa parte e la sua esatta posizione su di esso.
La curiosità dei genetisti non si è fermata però al genoma umano. Oltre ad alcuni batteri – un oggetto di ricerca semplice perché il loro DNA contiene un numero di nucleotidi relativamente basso – varie specie di organismi sono finite sotto indagine: piante coltivate, come il riso; animali come rospi, rane, il topolino domestico e varie scimmie, tra cui lo scimpanzé, che si è rivelato (come già si sospettava) il nostro parente più stretto tra gli organismi viventi, visto che il suo genoma si sovrappone al nostro per oltre il 98%.
Un capitolo a parte riguarda la ricostruzione del DNA di specie estinte. Qui la difficoltà principale è data dall’estrazione, dai reperti fossili, di frammenti di DNA sufficientemente integri ed estesi, tali da permettere una ricostruzione attendibile delle sequenze di nucleotidi. Alcuni risultati importanti sono già stati raggiunti, per esempio per quanto riguarda il DNA di Homo neanderthalensis, dell’orso delle caverne, della tigre dai denti a sciabola e del dodo.

Scienze evviva! - volume 3
Scienze evviva! - volume 3