Scienze evviva! - volume 3

    SCIENZE +     Il doping: un falso e pericoloso "aiutino"

Il doping (to dope in inglese significa «drogare») è una pratica che comparve negli Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento, quando negli ippodromi veniva somministrata una miscela di tabacco e derivati dell’oppio ai cavalli da corsa prima di una gara. Oggi è attuata in molte discipline sportive, da atleti professionisti, ma non solo. Succede, infatti, che la ricerca esasperata del successo e l’eccessiva esaltazione della prestanza fisica inducano ad assumere sostanze dopanti, ossia sostanze che migliorano artificialmente le prestazioni, falsando, però, l’esito di una gara e contravvenendo ai principi di lealtà e correttezza nelle competizioni sportive, oltre che nella vita.
Dopanti sono, per esempio, alcuni ormoni sintetici, ossia prodotti in laboratorio, simili agli ormoni maschili naturali che, durante la pubertà, inducono cambiamenti nei giovani maschi, come un aumento della massa muscolare (anabolizzanti).
Tra le sostanze dopanti rientrano anche i diuretici, farmaci che inducono l’organismo a eliminare liquidi e che spesso vengono assunti per mascherare la presenza di altre sostanze vietate nei campioni di urina usati per i controlli; oppure gli stimolanti (come le anfetamine) che riducono il senso di fatica, permettendo di spingere l’organismo oltre i propri limiti e causando, in compenso, danni a muscoli, tendini e apparato cardiorespiratorio.
Le sostanze dopanti possono modificare l’umore e il comportamento e, soprattutto, sono spesso nocive per la salute: possono provocare complicazioni cardiache, danni alla circolazione e ai reni; a lungo andare sono la causa di ictus, infarto, impotenza e sterilità.

Scienze evviva! - volume 3
Scienze evviva! - volume 3