COME SI RIPRODUCONO GLI ANIMALI
Gli animali possono riprodursi con due diverse modalità: la riproduzione asessuata, in cui un nuovo individuo nasce da un solo genitore, senza che sia implicata alcuna speciale struttura riproduttiva; la riproduzione sessuata, in cui ogni nuovo individuo nasce dalla fusione di due gameti, le cellule riproduttive, provenienti da due genitori di sesso diverso (maschio e femmina).
Tramite la riproduzione asessuata, un nuovo organismo può formarsi a partire da una porzione di un organismo già esistente; questa modalità riproduttiva, che come abbiamo visto è abbastanza diffusa nelle piante, si chiama rigenerazione ed è vantaggiosa soprattutto per gli organismi sessili, come le spugne (1), che vivono ancorati a un sostegno e che non possono, quindi, spostarsi attivamente alla ricerca di un compagno.
Gli individui che si formano in questo modo, però, sono geneticamente identici ai genitori, ossia hanno gli stessi caratteri, e non si produce variabilità biologica. Nel corso dell’evoluzione, quindi, anche gli organismi più primitivi hanno cercato di adottare modalità riproduttive differenti, che permettessero di creare maggiore diversità nei nuovi nati. L’“invenzione” dei gameti e della riproduzione sessuale è una risposta a questa esigenza. La maggior parte delle specie animali, infatti, si riproduce con modalità
sessuata: esistono cioè due sessi separati, maschio e femmina, ciascuno dei quali possiede specifici organi riproduttivi, i testicoli nei maschi, e gli ovari nelle femmine. La fecondazione, ossia la fusione dei nuclei dei due gameti di sesso opposto (spermatozoi nei maschi e cellule uovo nelle femmine), può essere esterna o interna.
- La fecondazione esterna avviene al di fuori del corpo dei due animali.
- La fecondazione interna avviene all’interno del corpo di uno dei due animali (in genere la femmina).